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 ITALIA - ITALIA - Italia. Veneto: inaugurato il Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali
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18 marzo 2004 19:47
 
Per curare le patologie corneali finora non risolvibili solo -o neppure- con il trapianto di cornea ora e' pronta la terapia con le cellule staminali, che rigenerano il tessuto danneggiato. Il 16 marzo, infatti, presso l'Ospedale Civile di Venezia e' stata inaugurato il Centro Regionale di Ricerca sulle Cellule Staminali Epiteliali della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto che, in collaborazione con la Regione del Veneto e Ulss 12 veneziana e' gia' in grado di assicurare, primo al mondo, questo servizio. Sara' la stessa Banca degli Occhi, attraverso Eidon -Centro di Formazione e Studi- a istituire, tra l'altro, corsi di formazione per i chirurghi che decideranno di applicare questa tecnica.
In particolare, tra i pazienti che potranno avvalersi di questa nuova terapia, che anni di ricerca hanno dimostrato essere vincente su patologie ritenute fino a poco tempo fa incurabili, ci sono quelli che hanno subito una lesione corneale a causa di infezioni, traumi meccanici, ustioni chimiche, abuso di lenti a contatto: attualmente, e' stato calcolato, con l'applicazione di questa tecnica potrebbero tornare a vedere in modo regolare circa 500 persone all'anno.
Sottolineando "l'eccellenza" dell'iniziativa, il direttore generale Ulss 12, Antonio Padoan, ha rilevato che questa dimostra come "Venezia sia il luogo ideale per la ricerca", che il suo ospedale "e' vitale", allontanando le paure di quanti ne temono il ridimensionamento, e che la sua attivita' di studio per la cura degli occhi e' un segno di continuita' con il lavoro straordinario iniziato a portato avanti per anni dal prof. Giovanni Rama su questo territorio.
La Regione del Veneto, ha detto da parte sua l'assessore regionale alla Sanita', Fabio Gava, ha deciso di impegnarsi in questo settore "perche' si tratta di un campo in grande evoluzione", e la politica del Veneto e' quella di fare scelte che mantengano alto il livello di qualita' del proprio sistema sanitario. Oltre a questo "polo oftalmico", ha ricordato Gava, la cui direzione e' stata affidata al dott. Giuseppe Zanferrari, sara' collocato presso l'Azienda ospedaliera di Padova e attivato entro un anno e mezzo, il polo "generalista", affidato al prof. Giorgio Palu'. Gava ha inoltre rilevato la necessita' di aumentare le risorse da destinare alla ricerca, ma che a fronte di un rafforzamento di questa va di pari passo incrementata anche la competitivita'. Compito della Regione, ha concluso l'assessore, non e' quello di gestire la ricerca, ma di promuovere suoi "modelli organizzativi".
Gli aspetti tecnici e scientifici dell'attivita' del nuovo Centro sono stati illustrati dal dott. Michele De Luca e dalla dottoressa Graziella Pellegrini, rispettivamente direttore scientifico e direttore del laboratorio del Centro, che, assieme ad un team, in anni di sperimentazioni hanno messo a punto la tecnica di applicazione delle staminali, riuscendo a ricostruire entrambe le cornee di un paziente avendo a disposizione un solo millimetro di tessuto corneale sano. "Nella ricerca delle cellule staminali -ha rilevato De Luca- in Italia siamo leader mondiali".
Piergiorgio Coin, presidente della Fondazione Banca degli occhi del Veneto, ha quindi tracciato una breve storia dell'istituzione e specificato i suoi principali obiettivi: promuovere la cultura della donazione, raccogliere, selezionare e distribuire i tessuti corneali per i trapianti, organizzare la formazione degli operatori sanitari e sostenere la ricerca sulle cellule staminali.
Durante la cerimonia, la Societa' Oftalmologica Italiana e la Fondazione Banca degli occhi hanno conferito un riconoscimento al prof. Giovanni Rama quale "pioniere e maestro della chirurgia dei trapianti, nonche' uomo di grande visione che con anticipo sui tempi ha saputo capire l'importanza e il ruolo di una banca degli occhi, dando vita a Fondazione Banca degli Occhi del Veneto"; a consegnare il riconoscimento, la "Coppa da matrimonio" in vetro firmata da Barovier, e' stato il presidente della Societa' Oftalmologica Italiana, prof. Umberto Merlin.
 
 
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