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 ITALIA - ITALIA - Italia/Usa. Scoperta una cellula anti-ischemia
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11 novembre 2004 21:19
 
Una cellula staminale protegge cuore e arterie dall'ischemia, ossia dalla mancanza di irrorazione sanguigna. L'ha scoperta e isolata un gruppo di ricercatori italiani, guidati dall'ematologo Cesare Peschle dell'Istituto Superiore di Sanita' (ISS) e dell'Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB) in collaborazione con i gruppi statunitensi delle universita' della California a San Diego e Thomas Jefferson di Filadelfia.
I risultati positivi finora osservati sui topi aprono la strada alla possibilita' di stimolare la crescita dei vasi sanguigni per combattere i danni provocati dall'infarto e dall'ischemia degli arti inferiori.
I ricercatori sono riusciti a superare uno dei piu' seri ostacoli tecnici nello studio sulle cellule staminali grazie ad una tecnica di purificazione che ha permesso di ottenere cellule altamente selezionate. Trapiantate nei topi, queste hanno dimostrato di essere molto efficaci dal punto di vista terapeutico sia sulla coronaria nell'infarto del miocardio, sia sull'arteria femorale nell'ischemia degli arti inferiori.
I risultati ottenuti sono cosi' positivi da incoraggiare i primi test clinici basati sul trapianto delle cellule staminali progenitrici del sangue (ematopoietiche) in pazienti con malattie ischemiche.
Gli studi pubblicati sul FASEB Journal sono stati condotti su topi con deficit del sistema immunitario, utilizzati come modello di infarto del miocardio e ischemia degli arti inferiori. Nel tessuto colpito dall'ischemia e' stata trapiantata una particolare popolazione di cellule CD34+ umane (formata da cellule CD34+KDR+ e pari all'1% del totale di cellule CD34+). E' stato sufficiente un piccolo numero di questa popolazione di cellule (1.000-2.000) per ottenere un effetto terapeutico simile a quello di un numero assai maggiore (100.000) di cellule appartenenti alla stessa famiglia.
La spiegazione delle grandi potenzialita' di questo piccolo gruppo di cellule e' nella loro capacita' di stimolare la crescita dei vasi sanguigni. Il segreto e' nella presenza, in questo piccolo gruppo, delle superce,lule staminali scoperte dallo stesso gruppo di Peschle piu' di tre anni fa e capaci di dare origine sia a sangue che ai vasi sanguini (emangioblasti), sia di produrre fattori di crescita che ne consentono la sopravvivenza e la proliferazione dopo il trapianto.
Avere identificato questa particolare popolazione di cellule rappresenta quindi, secondo i ricercatori, "un importante progresso per l'inizio di nuove e piu' efficaci terapie staminali nelle malattie su base ischemica, ad esempio nell'infarto del miocardio e nell'insufficienza arteriosa degli arti inferiori".
 
 
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