Potrebbero essere le cellule staminali presenti nei tessuti adulti a scatenare alcune forme di tumore. E' questa l'ipotesi suggerita al Nobel Renato Dulbecco dalla ricerca da lui condotta in Italia sui tumori del seno e in via di pubblicazione sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, PNAS.
Nello studio, coordinato dall'Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Milano diretto da Ileana Zucchi, sono stati messi a confronto i tessuti sani con quelli prelevati da tumori del seno in uno stadio intermedio e in una fase molto avanzata. All'interno di questi tessuti sono stati individuati i geni presenti. Si e' visto cosi' che i geni piu' espressi nei due tumori erano tutti diversi rispetto a quelli attivi nel tessuto sano, mentre quelli meno attivi erano uguali.
"Questo -ha osservato Dulbecco- fa pensare che il tumore possa avere origine in cellule non differenziate, staminali, e che da queste vengano attivati progressivamente nuovi geni per provocare infiltrazioni e metastasi". Ma che i tumori possano avere origine da cellule staminali "al momento e' solo un'ipotesi interessante".
A sostegno di questa ipotesi, ha aggiunto, ci sono osservazioni fatte su altre forme di tumore, ad esempio quelle che colpiscono cervello e intestino, nelle quali sono state identificate cellule con caratteristiche di staminali. Prima di trarre conclusioni, ha concluso il Nobel, sono necessari altri studi. "Si tratta di capire se i tumori derivano dalle cellule staminali, oppure se le staminali sono presenti nei tessuti tumorali per qualche altra ragione".