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 ITALIA - ITALIA - Italia. Telethon. Dulbecco: le staminali la nuova scommessa
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23 dicembre 2004 17:49
 
Dopo il Progetto genoma, la sfida per conoscere le funzioni dei geni punta adesso sulle cellule staminali. Parola del Nobel Renato Dulbecco, che a margine della maratona televisiva Telethon per la raccolta dei fondi sulla malattie genetiche ha parlato delle nuove prospettive che si aprono con la ricerca sulle staminali.
Secondo il Nobel le cellule immature e indifferenziate presenti nell'embrione, nel cordone ombelicale e nei tessuti adulti sono una delle promesse maggiori non solo sul fronte della terapia, ma anche sul fronte della ricerca genetica.
"Il Progetto genoma ha dato le prime indicazioni sulla funzione svolta dai geni, e le cellule staminali offrono delle buone opportunita' per scoprire i geni che influenzano il comportamento delle cellule", ha detto Dulbecco.
Le cellule staminali, secondo il Nobel, sono particolarmente adatte a scoprire il modo in cui funzionano molti geni perche' sono cellule "che si moltiplicano intensamente e si differenziano".
Le cellule staminali, ma anche quelle adulte e differenziate, stanno cosi' diventando i nuovi laboratori nei quali andare in cerca delle funzioni dei geni. "E' possibile sintetizzare RNA che, se introdotto in cellule sane, blocca la funzione di un determinato gene. Quindi, osservando il comportamento della cellula diventa possibile capire anche il ruolo di quel gene", ha detto Dulbecco.
Dopo i topi nei quali veniva spento un solo gene (chiamati topi KO), che negli ultimi 20 anni hanno permesso di identificare numerosissimi geni, adesso e' la volta delle cellule KO. "Studiare i geni nei topo KO era molto difficile, adesso studiare i geni per mezzo delle cellule KO diventa piu' semplice ed efficace", ha osservato, e di conseguenza la ricerca genetica e' destinata nei prossimi anni ad avere un'accelerazione ancora maggiore di quella, notevolissima, degli ultimi anni. "Al momento e' questa la strada che permettera' una ricerca su larga scala, applicabile ai geni di tutti i tipi".
Sul fronte della terapia, per Dulbecco "non c'e' dubbio che le staminali adulte non pongano problemi dal punto di vista etico, ma la loro funzione e' limitata e sono presenti in un numero molto piccolo".
Naturalmente, ha rilevato, le cose potrebbero cambiare in modo sostanziale nei prossimi anni grazie alla scoperta dei geni che controllano lo sviluppo delle staminali presenti nei tessuti adulti, come quelli individuati recentemente nelle cellule staminali del cervello adulto dai gruppi di Stefano Bertuzzi, ricercatore dell'Istituto Telethon Dulbecco presso il CNR di Milano, e di Angelo Vescovi, direttore dell'Istituto di ricerca sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano.
 
 
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