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 ITALIA - ITALIA - Italia. Le staminali e le trasfusioni
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30 settembre 2004 20:11
 
Il futuro della medicina trasfusionale e' nella cura delle malattie attraverso le cellule staminali, quelle in grado di dar vita a tutte le cellule del sangue. Un futuro che tuttavia e' ancora in corso di sperimentazione e che segna il passaggio alla seconda era della Societa' Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia proprio nel 50mo anniversario della sua nascita avvenuta, nel 1954, a Firenze, citta' dove da 30 settembre al 3 ottobre si celebra il 36mo convegno nazionale di studi.
"Il sistema della medicina trasfusionale -spiega Giuseppe Aprili, presidente della Societa' Italiana di medicina trasfusionale (Simti)- ha ormai raggiunto un livello buono, anzi ottimo, dal punto di vista della sicurezza, il contagio infettivo da trasfusione e' raro come esser colpiti da un fulmine in una giornata di sole; e' giunto quindi il momento di guardare all'eccellenza il che significa essenzialmente due cose: educare la gente alla donazione periodica del sangue e investire nella ricerca". Secondo il presidente della Simti "le cellule staminali adulte sono infatti il futuro della medicina trasfusionale".
"Siamo ancora nella fase di sperimentazione, ma per la nostra branca medica si aprono grandi prospettive. Le cellule staminali midollari, che risiedono nel midollo osseo, si trovano in quantitativi troppo limitati nel sangue, ma si possono somministrare farmaci in grado di stimolare una maggiore produzione di staminali la cui presenza, pertanto, aumenta anche nel sangue". "Una volta fatto questo si preleva il sangue e si separano le cellule staminali dalle altre cellule, poi si coltivano riportandole allo stadio giovanile e quindi si sottopongono a stimoli per indurle a diventare, di volta in volta, le cellule riparatrici di organi o tessuti specifici, quindi cellule cardiache piuttosto che epatiche e cosi' via. Quindi si inseriscono nell'organismo del paziente affetto da una determinata patologia attraverso trasfusione e si lasciano lavorare".
"Si tratta di una ricerca molto costosa perche' necessita' di macchinari sofisticati e costosissimi, ma secondo noi affidare la cura con le staminali ai medici trasfusori rappresenta una garanzia, in quanto l'intero ciclo trasfusionale e' ipercontrollato ed ogni passaggio e' regolato dalla legge".
Al 36mo convegno nazionale organizzato dalla Simti partecipano oltre 1.000 esperti, molti dei quali provenienti da paesi esteri. Tra i vari temi scientifici che saranno trattati alcuni rivestono particolare interesse per le prospettive future di radicale modifica organizzativa della terapia trasfusionale, quale quella prospettata dalla possibilita' di sottoporre la membrana dei globuli rossi a trattamenti enzimatici in grado di annullare le diversita' dei gruppi sanguigni, creando cosi' un sangue universale. Un progetto la cui realizzazione e' gia' iniziata a livello sperimentale.
 
 
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