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 ITALIA - ITALIA - Italia. Staminali salvacuore, studi italiani
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23 dicembre 2004 17:58
 
E' possibile attirare verso il cuore malato un gran numero di cellule staminali, richiamandole dal midollo osseo per mezzo di fattori di crescita. Lo ha dimostrato uno studio italiano condotto nell'universita' di Ferrara e presentato nel congresso della Societa' italiana di cardiologia tenutosi a Roma.
La ricerca, coordinata dal direttore della Scuola di cardiologia dell'universita' di Ferrara, Roberto Ferrari, e' stata condotta su 50 pazienti ricoverati per infarto. La ricerca, ha detto l'esperto, ha dimostrato che i fattori di crescita possono aumentare il numero di cellule staminali in circolazione. Queste cellule immature vengono poi attratte verso il cuore malato, in corrispondenza della lesione, e riescono a ridurre i danni provocati dall'infarto nel muscolo cardiaco.
Un risultato che, secondo Ferrari, dimostra come oggi l'ematologia sia in grado di aiutare la cardiologia: per la cura dei tumori del sangue, come le leucemie, vengono infatti utilizzati da tempo fattori di crescita. Nel caso dell'infarto, queste sostanze riescono ad amplificare il segnale di allarme lanciato dal cuore in caso di infarto. In condizioni fisiologiche il segnale di Sos lanciato dal cuore viene raccolto dal midollo, che risponde producendo piu' staminali, che corrono a riparare i danni.
Utilizzare i fattori di crescita significa non soltanto poter amplificare l'allarme, ma rendere il gioco di squadra fra cuore, midollo e staminali efficiente anche nelle persone anziane, quelle piu' frequentemente colpite da infarto.
La presenza di un grande numero di cellule staminali ha effetti positivi anche contro lo scompenso cardiaco. Lo ha dimostrato una ricerca svolta dallo stesso gruppo dell'universita' di Ferrara e pubblicata sulla rivista "Circulation".
Lo studio, condotto su oltre 150 pazienti ha dimostrato che piu' sono le cellule staminali in circolo e meno grave e' lo scompenso. L'ipotesi dei ricercatori e' che queste cellule immature abbiano un ruolo protettivo verso il cuore. Il risultato, ha rilevato Ferrari, apre la porta a nuovi interventi basati su fattori di crescita anche nello scompenso. Le prime esperienze di questo tipo sono gia' cominciate e si basano sull'uso dell'eritropoietina, una sostanza che non solo normalizza l'anemia, ma stimola la produzione di staminali. Lo stesso gruppo di Ferrari ha inoltre scoperto che una statina e' in grado di attivare le staminali.
L'Italia, ha aggiunto il cardiologo, e' all'avanguardia in questo ambito della ricerca anche se c'e' ancora molto da fare. "Non e' detto che questa fantastica 'agenzia di ricostruzione' riesca sempre a trasformarsi in cellule muscolari e a localizzarsi dove e' necessario". Tra le nuove prospettive allo studio c e' anche la possibilita' di utilizzare le cellule staminali per sostituire le cellule addette ad inviare gli impulsi elettrici al cuore. Risultati in questo campo aprirebbero le porte ad un futuro in cui i pacemaker artificiali potranno essere sostituiti da dispositivi biologici, formati da cellule staminali.
 
 
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