Sono considerati molto promettenti i primi test sull'uomo che utilizzano le cellule staminali nella cura dell'infarto. Lo hanno annunciato al congresso dei cardiologi che si e' tenuto a Roma, Andreas Zeire e Stefanie Dimmer dell'universita' di Francoforte che da un anno e mezzo stanno conducendo lo studio.
I due ricercatori, tra i primi al mondo ad aver utilizzato le staminali in esperimenti sull'uomo, hanno presentato i dati relativi ai primi 40 malati trattati con una nuova tecnica. Dopo aver effettuato l'angioplastica coronarica, cioe' l'allargamento delle piccole arterie del cuore occluse, i malati hanno ricevuto alcune dosi di cellule staminali nella zona dell'infarto. Le cellule erano state prelevate dal loro stesso sangue periferico e poi erano state manipolate in provetta prima dell'infusione. I primi dati parlano di una diminuzione degli eventi ischemici successivi, dati questi che hanno portato ad un allargamento dello studio in altri centri clinici tedeschi.
"Sono numerose nel mondo le sperimentazioni con cellule staminali finalizzate alla cura di malattie cardiache -ha detto Luigi Condorelli, professore all'universita' della California di San Diego- e le potenzialita' del loro uso sono enormi; sono almeno quattro le vie fino ad ora utilizzate nei test sugli animali: le cellule prelevate dal sangue periferico dei malati; quelle prelevate dal midollo osseo; quelle prelevate da altri tessuti come il cuore e quelle di derivazione embrionale. E l'Italia ha un ruolo di prim'ordine, anche se i Paesi leader sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e Israele".