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 ITALIA - ITALIA - Italia. Sonia Raule e la violazione della legge sulle staminali del cordone ombelicale
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30 settembre 2004 20:02
 
Sonia Raule, moglie del manager Franco Tato', confessa al settimanale Panorama di avere violato la legge sulla raccolta e conservazione delle cellule staminali derivate dal sangue del cordone ombelicale. L'ordinanza "Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale" del ministro della Salute (piu' volte prorogata dal 2002) vieta infatti la raccolta per un uso autologo e la conservazione in banche private.
Sonia Raule spiega il suo sostegno alla campagna referendaria per abrogare la legge sulla fecondazione assistita che definisce "una battaglia liberale". Nessuna legge puo' decidere della vita di una madre e di un figlio, e in particolare il riferimento e' "al divieto di raccogliere e conservare le cellule staminali del cordone ombelicale che appartengono al patrimonio di ogni madre e, in futuro, potrebbero curare e addirittura prevenire certe grandi malattie dell'uomo, dal cancro alla sclerosi a placche, dal morbo di Parkinson all'Alzheimer. Alla luce delle conquiste della scienza mi sembra che questa naturale assicurazione sulla vita sia il dono piu' bello che una madre possa dare a suo figlio nel momento in cui lo mette al mondo". Un dono che viene impedito dalla legge. "E' questo che mi rende rabbiosa. L'arroganza di chi si assume il diritto di decidere della mia vita. Se posso o non posso avere figli, se posso o no, in futuro, garantire la loro salute ma anche difendere la mia. E' assurdo tutto cio'".
La Raule racconta la "scappatoia", o la "soluzione da privilegiati", che l'ha vista protagonista. Pur partorendo in una clinica romana, grazie ad un ricercatore di Harvard che le ha dato delle informazioni, si e' messa in contatto con la Viacord (clicca qui), una banca privata che conserva negli Usa le sacche di sangue del cordone ombelicale. Pochi giorni prima del parto le hanno inviato per 2.500 Usd il kit per la raccolta del cordone. Al momento del parto il cordone e' stato raccolto come da indicazioni e spedito negli Usa entro 20 ore. Ora e' congelato a Boston per 99 Usd all'anno.
 
 
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Sonia Raule spiega il suo sostegno alla campagna referendaria per abrogare la legge sulla fecondazione assistita che definisce "una battaglia liberale". Nessuna legge puo' decidere della vita di una madre e di un figlio, e in particolare il riferimento e' "al divieto di raccogliere e conservare le cellule staminali del cordone ombelicale che appartengono al patrimonio di ogni madre e, in futuro, potrebbero curare e addirittura prevenire certe grandi malattie dell'uomo, dal cancro alla sclerosi a placche, dal morbo di Parkinson all'Alzheimer. Alla luce delle conquiste della scienza mi sembra che questa naturale assicurazione sulla vita sia il dono piu' bello che una madre possa dare a suo figlio nel momento in cui lo mette al mondo". Un dono che viene impedito dalla legge. "E' questo che mi rende rabbiosa. L'arroganza di chi si assume il diritto di decidere della mia vita. Se posso o non posso avere figli, se posso o no, in futuro, garantire la loro salute ma anche difendere la mia. E' assurdo tutto cio'".
La Raule racconta la "scappatoia", o la "soluzione da privilegiati", che l'ha vista protagonista. Pur partorendo in una clinica romana, grazie ad un ricercatore di Harvard che le ha dato delle informazioni, si e' messa in contatto con la Viacord (clicca qui), una banca privata che conserva negli Usa le sacche di sangue del cordone ombelicale. Pochi giorni prima del parto le hanno inviato per 2.500 Usd il kit per la raccolta del cordone. Al momento del parto il cordone e' stato raccolto come da indicazioni e spedito negli Usa entro 20 ore. Ora e' congelato a Boston per 99 Usd all'anno.
 
 
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