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 ITALIA - ITALIA - Italia. Scoperti nuovi geni responsabili dei tumori
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20 gennaio 2005 18:23
 
Nuovi geni responsabili di scatenare il tumore del seno sono stati individuati per la prima volta direttamente nelle cellule malate grazie ad una tecnica nata dalla collaborazione fra il Nobel Renato Dulbecco e il Reparto Genoma Umano dell'Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Milano.
La scoperta, pubblicata sulla rivista dell'Accademia americana delle Scienze (PNAS) apre anche la strada all'ipotesi che le cellule staminali possano essere direttamente coinvolte nello sviluppo dei tumori, come aveva anticipato nel dicembre scorso lo stesso Dulbecco.
Se lo studio su PNAS riguarda il tumore del seno, un secondo studio condotto sugli stessi autori e pubblicato sulla rivista Human Molecular Genetics riguarda il tumore del polmone e il modo in cui alcune sostanze nocive, come il fumo di sigaretta e le sostanze inquinanti presenti nell'aria, abbiano effetto su alcuni punti fragili del DNA, talloni di Achille che aprono la via al tumore.
Il primo lavoro, pubblicato su PNAS, descrive il nuovo metodo messo a punto in Italia per di isolare e analizzare esclusivamente le cellule tumorali, ha detto il direttore del Reparto Genoma Umano dell'istituto del CNR, Paolo Vezzoni. La tecnica, studiata per il momento sul tumore del seno, consiste nell'isolare le cellule tumorali con il laser e nell'estrarre da essere il materiale genetico, evitando cosi' ogni passaggio intermedio che potrebbe alterarne le caratteristiche, come quello della coltura in vitro.
Una volta ottenuto il materiale genetico delle cellule tumorali, i geni sono stati confrontati con quelli presenti nelle cellule sane. "Abbiamo visto cosi' che alcuni geni erano piu' espressi nelle cellule malate ed altri meno". Nulla di sorprendente in questo risultato, considerando che fra i circa 30.000 geni che formano il DNA umano alcuni hanno il compito di frenare la crescita illimitata delle cellule (oncosoppressori) e altri quello di stimolarla (oncogeni). "La metodica, basata su una procedura di microdissezione del campione di tumore umano che consente di analizzare un piccolo numero di cellule sicuramente neoplastiche, ha consentito per la prima volta -ha osservato Dulbecco- di ottenere dati che definiscono realmente l'espressione di geni nelle cellule tumorali umane derivate da cancro della mammella".
Tuttavia proprio da questo primo dato derivano due importanti novita': la prima e' stata la possibilita' di isolare per la prima volta geni specifici di una particolare forma di tumore; in secondo luogo la ricerca ha fornito una prima evidenza del legame fra cellule staminali e tumori. "Un legame possibile, ma non ancora dimostrato", ha osservato Vezzoni.
Tra le ricadute principali della ricerca, Dulbecco ha osservato che "i geni identificati contribuiranno a definire un insieme di marker che potrebbe essere utile per la diagnosi e la prognosi e consentiranno di identificare nuovi bersagli verso cui indirizzare la terapia antitumorale".
Nel secondo lavoro, pubblicato su Human Molecular Genetics e dedicato agli effetti sul DNA di sostanze tossiche, e' stata scoperta una sostanza capace di aiutare a contrastare gli effetti di questi agenti pericolosi.
Uno degli organi piu' esposti alle sostanze nocive e' il polmone, nel quale l'origine del tumore puo' essere determinata da un sito fragile presente sul cromosoma 3. I siti fragili, ha osservato Dulbecco, "sono particolari punti all'interno dei cromosomi che mostrano una certa propensione alla rottura". Una volta che il cromosoma si spezza, ricomporre la situazione originale diventa un evento rarissimo. E' invece molto piu' probabile che avvengano riarrangiamenti del cromosoma che portano a instabilita' e quindi alla comparsa del cancro. Ma una sostanza scoperta dai ricercatori del CNR, una proteina chiamata coesina, gioca un ruolo fondamentale nel proteggere i cromosomi umani da queste rotture.
 
 
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