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 ITALIA - ITALIA - Italia. Redi: meno confusione e piu' organizzazione
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24 dicembre 2003 18:54
 
In un'intervista rilasciata al giornale "Galileo", il prof. Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell'Universita' di Pavia e presidente del Comitato Scientifico dell'Istituto di Biorigenesi e European Network, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda la ricerca sulle cellule staminali.
"La confusione dettata da pregiudizi ideologici sovrasta la popolazione scientifica, inoltre e' scarsa l'attenzione dei finanziamenti verso questo tipo di ricerca. Se restasse in mano a poche multinazionale nel mondo e non ci fossero investimenti di denaro pubblico, non riusciremmo a governare i risultati e riproporremmo l'errore fatto con gli organismi geneticamente modificati".
Per Redi "un sano compromesso potrebbe essere quello di non creare embrioni destinati alla ricerca e di non utilizzare nuovi embrioni soprannumerari, oltre quelli gia' congelati. Ma dobbiamo rispettare questi ultimi, rendendoli utili per derivarne linee cellulari".
La scarsita' di linee cellulari embrionali e il dibattito politico sembrano quindi essere il centro del problema. Redi infatti cita l'esempio degli Usa, dove le linee messe a disposizione dal "National Institute of Health", dalle 76 dichiarate, ne rimangono 4 o 5 utilizzabili. Le altre sono state coltivate con fattori di crescita di topo, ed e' qui "che il principio di precauzione dovrebbe intervenire e dirci di non utilizzarle neanche in modelli animali perche' contaminate". Le alternative? "Una soluzione potrebbe essere il citoplasto artificiale. Se infatti e' provato che la cellula uovo umana o di femmina di mammifero e' in grado di riportare a una fase iniziale il nucleo di una cellula che sta formando per esempio la pelle, o il fegato, ovvero una cellula differenziata, allora vuol dire che nella cellula uovo c'e' un sistema che e' in grado di compiere questa operazione. [.] La nostra proposta allora e' quella di identificare queste molecole e di provare a riproporne il comportamento in provetta. In questo modo a partire da una cellula con l'aggiunta di opportune sostanze sintetizzate in laboratorio sara' possibile realizzare cellule staminali".
 
 
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