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 ITALIA - ITALIA - Italia. Record di trapianti, il futuro e' nelle staminali
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17 febbraio 2005 17:55
 
Il futuro dei trapianti non e' reperire sempre piu' organi e nemmeno il trapianto da vivente, un'attivita' limitata a pochi casi, ma riparare precocemente gli organi per non arrivare quindi al trapianto.
"E' la grande speranza che si basa su una prevenzione piu' efficace", ha detto il ministro della Salute Girolamo Sirchia presentando i dati dell'attivita' trapianti e donazioni del 2004. "Quest'anno i piani nazionali per la prevenzione sono finanziati nella Manovra e diventano obiettivi per le Regioni. Poi occorre utilizzare gli strumenti normali, cioe' le cellule riparatrici dei tessuti, le Staminali, una grande popolazione di cellule madri, primitive e commissionate per vari funzioni e di cui non si conosce ancora nulla. Sappiamo pero' che cellule emopoietiche si trasformano in cellule riparatrici del danno del miocardio, attraverso un segnale", ha aggiunto ricordando che questo "e' il futuro che comincia oggi, una strada nuova su cui bisogna investire moltissimo che puo' dare una svolta alla medicina in generale".
La giovane ricerca medica sulle cellule staminali puo' "dare una svolta" alla medicina e sono fuori luogo le polemiche e le "sciocche considerazioni" di chi esprime opinioni sulla materia senza conoscerla, ha polemizzato il ministro incontrando la stampa. "Come spesso accade in Italia si parla a vanvera, dicendo sciocchezze che hanno solo il senso di raggiungere l'opinione pubblica". Sirchia ha ricordato che la ricerca sulle staminali e' ancora giovane ma che, tuttavia, "la realta' e' che quest'area puo' dare una svolta seria alla medicina ... la ricerca sui prodotti basati sulle cellule staminali puo' (portare alla) cura di malattie considerate incurabili".

L'Italia scala il vertice delle nazioni con il maggior numero di donatori di organi ed interventi. Nell'arco di una decina di anni e' riuscita a salire sul podio: la terza dopo gli Usa e la Spagna, da fanalino di coda che era una decina di anni fa. A vent'anni dal primo intervento di cuore nel nostro paese, realizzato a Padova, i centri per i trapianti registrano un incremento record dei risultati: il 16,7% in piu' nel 2004 rispetto all'anno precedente per tutto il settore, in tutto 3216 interventi. Ma le liste di attesa restano lunghe: aumenta infatti la domanda, sempre troppo rispetto all'offerta. Il futuro, ha del resto spiegato il ministro Sirchia durante la presentazione dei dati 2004, non e' quello di di reperire sempre piu' organi e nemmeno il trapianto da vivente, un'attivita' limitata a pochi casi, ma riuscire a riparare precocemente gli organi.
Alessandro Nanni Costa, direttore del centro nazionale trapianti, coordinera' una banca di tessuti e cellule, in particolare di cellule staminali placentari.
Il miglioramento ha coinvolto per la prima volta in modo determinante anche le regioni del centro-sud, dove le donazioni sono aumentate del 35%-40%. Il numero di donatori per milione di abitanti e' salito da 18,5 nel 2003 a 21,1 nel 2004. Ma in Spagna il numero di donatori e' pari a 34,6 per milione di abitanti. Cresce il numero dei trapianti effettuati: da 2.756 nel 2003 salgono a 3.216 nel 2004, con un incremento pari a +16,7%. Diminuiscono inoltre le opposizioni al trapianto, passate da 29,9% nel 2003 a 29,4% nel 2004, un piccolo segno di una maggiore fiducia nel sistema. Piu' in particolare, nel 2004 sono stati 1.745 i pazienti che hanno ricevuto un trapianto di rene, 1.016 di fegato, 353 di cuore, 82 di polmone, 94 di pancreas e sette di intestino. Tra le regioni, il primo posto per numero di donatori spetta alle Marche, con 32,6 donatori per milione di abitanti, seguite dalla provincia di Bolzano, dalla Toscana, dal Friuli, dall'Emilia.
Sono ancora troppo lunghe e difficilmente potranno ridursi. La domanda di organi infatti continua a crescere. Oggi sono 6.554 i pazienti in attesa di un rene, 1.460 quelli in attesa di fegato, 636 in attesa di cuore, 210 di un pancreas, 254 di un polmone. Una ventina di malati in attesa di un rene da piu' di 10 anni entreranno a far parte di una mini lista: tutti i centri si metteranno al lavoro per trovare gli organi compatibili con questi malati.
La card sanitaria elettronica, usata per ora solo in via sperimentale in alcune regioni, potrebbe essere lo strumento per esprimere il proprio consenso all'espianto di organi. L'ipotesi, ha spiegato il ministro Sirchia, durante la presentazione del report 2004, e' infatti tecnicamente realizzabile e su questo progetto gli esperti stanno riflettendo. L'obiettivo e' infatti quello di avere a disposizione l'eventuale disponibilita' all'espianto trapianto o la negazione, grazie ad un circuito informatizzato, la cosiddetta anagrafe informatizzata ancora non realizzata. Oggi e' in vigore il principio del consenso o dissenso esplicito (come previsto dall'art.23 della legge n.91 del 1 aprile 1999). Se un cittadino non si esprime, e' previsto dalla legge la possibilita' per i familiari (coniuge, convivente more-uxorio, figli, genitori) di opporsi al prelievo. Sono ancora in molti i cittadini che portano con se assieme ai documenti personali il tesserino inviato alcuni anni fa dal ministero della Salute allora guidato da Rosy Bindi. In ogni caso, ha spiegato Alessandro Nanni Costa, direttore del centro nazionale trapianti, basta un semplice foglio, firmato, per esprimere la propria volonta'.
 
 
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