testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. "Una Camera Alta per etica e scienza" la proposta di Umberto Veronesi
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
29 maggio 2003 18:19
 
Laurea honoris causa in Biotecnologie mediche ad Umberto Veronesi dell'Universita' di Milano. Per l'occasione il quotidiano Corriere della Sera, del 19 maggio 2003, ha pubblicato un ampio stralcio lectio doctoralis su scienza, etica e societa' che Veronesi ha tenuto il giorno stesso, in cui lancia l'idea di costituire in ogni Paese o in Europa una "Camera Alta", composta da intellettuali indipendenti e non da politici, per "disegnare" l'evoluzione futura della nostra civilta' su temi come eutanasia, cibi transgenici e clonazione.
(.)
"Personalmente penso sia difficile pretendere che la scienza debba essere neutrale, perche' questo ci porterebbe a concepire il mondo scientifico come un corpo estraneo nella societa', un semplice produttore di asettiche scoperte che qualcun altro dirigera' in un senso o nell'altro. Una posizione inaccettabile perche' descriverebbe la comunita' di scienziati come un insieme di persone prive di opinioni morali e quindi disinteressate ai problemi sociali, culturali e politici che li circondano. Ma sappiamo che così non e' se si pensa quanto la scienza abbia consapevolmente contribuito per liberare l'uomo da superstizioni e credenze che per secoli avevano ostacolato lo sviluppo delle sue facolta' critiche. Parlare di neutralita' della scienza significa disconoscere il ruolo trainante della scienza nell'evoluzione della civilta'".
(.)
"D'altronde, chi dovra' proporre regole e comportamenti, che siano in linea con lo sviluppo scientifico che ci attende ma che rispettino dei codici morali prestabiliti? Non abbiamo risposte. In linea teorica, il potere legislativo. Ma sono i parlamenti in grado di affrontare con la necessaria profondita' una materia così difficile, che il mondo politico puo' valutare in modo divergente e con il rischio, gia' constatato in passato, di una paralisi decisionale? Certamente gli esperti (scienziati, filosofi, teologi) possono proporre soluzioni (come avviene nel Comitato di Bioetica) ma non hanno poteri decisionali. Qualcuno ha lanciato proposte innovative, come quelle di costituire in ogni Paese o in Europa una "Camera Alta", composta da intellettuali indipendenti, che possono disegnare l'evoluzione futura della nostra civilta'. Soprattutto considerando che se il mondo delle biotecnologie solleva interrogativi, gli sviluppi dell'informatica e delle telecomunicazioni pongono problemi per il futuro non meno complessi. Attraversiamo un momento difficile e la societa' dovra' affrontare il futuro della scienza con la forza della ragione. Il rischio e' che lo sviluppo tecnologico diventi incontrollabile e si svincoli dai grandi principi universali della scienza e della sua funzione civilizzatrice. E' qui che dobbiamo stare attenti, ed e' qui che potrebbe tornare a proposito la "Camera Alta" di cui dicevo prima, e per la quale sento il dovere di precisare che non sto pensando ad un super-organismo di filosofi e di scienziati che decidono in nome di tutti, ma a gruppi di veri esperti che esaminino i problemi con grande serieta' e approfondimento, per poi sottoporre le loro conclusioni -come si fa in democrazia- ad una societa' civile che e' stata informata in modo obiettivo e che, quindi, puo' decidere con cognizione di causa. A me pare che il problema non sia quello di promuovere o di condannare le biotecnologie, proprio per le infinite potenzialita' che esse hanno. Si tratta, invece, di stabilire dei limiti che devono essere dettati dalla ragione, e non dalla paura della ricerca scientifica, perche' la paura e' sempre cattiva consigliera. Quello che serve e' confrontarsi e ricercare un consenso ampio e fondato, che stabilisca i vincoli e la possibilita' di nuovi percorsi scientifici che possano incidere positivamente sulle generazioni future. Ci vuole umilta' per non schierarsi senza approfondimenti, perche' l'ignoranza non da' nessun diritto, ne' a credere ne' a non credere. E l'etica funzionera' meglio come guida e non come freno".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS