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 ITALIA - ITALIA - Italia. Il Progetto "Cercc" a Brescia
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31 marzo 2005 20:24
 
Nasce a Brescia il progetto Cercc per la creazione del Centro di ricerca cellulare e cardiovascolare dalla collaborazione fra l'Istituto Zooprofilattico, con l'annesso Centro substrati cellulari, e la Cardiochirurgia dell'ospedale Civile. Rappresentera' un punto di riferimento per la ricerca scientifica preclinica nell'ambito delle terapie cellulari e per lo sviluppo di nuove tecniche e terapie cardiovascolari. Fra i progetti allo studio, il test su un nuovo tipo di cuore artificiale, le ricerche per il trattamento delle malattie valvolari del cuore, quelle per la riparazione cardiaca attraverso cellule staminali. Si avvarra' della collaborazione di ricercatori provenienti da Parigi, dall'Olanda e dalla Svizzera, e mantenendo un'interfaccia costante con alcuni dei maggiori centri nazionali e internazionali per la cura delle malattie cardiovascolari, come il Centro ricerche di Maastricht.
"Come centro di riferimento nazionale per la coltura cellulare, il nostro laboratorio e' impegnato sul fronte delle cellule staminali, che si cerca di riuscire a ricavare da sangue periferico (piuttosto che da midollo osseo, con procedure che risultano troppo invasive) -spiega la dottoressa Maura Ferrari, referente dell'Istituto zooprofilattico e del Centro substrati cellulari in seno al Cercc -. Il nostro obiettivo e' favorire la riparazione dei danni cardiologici, lavorando sulle cellule del cuore; in questo momento solo quelle animali, secondo un modello preclinico che in futuro, anche in base ai risultati raggiunti, potra' estendersi all'uomo".
"Creando un centro multidisciplinare capace di integrare diverse competenze, vorremmo riuscire a invertire quella tendenza che vede ormai gli scienziati italiani in fuga verso l'estero -aggiunge il dottor Roberto Lorusso, referente della Cardiochirurgia del Civile all'interno del Cercc-. L'obiettivo e' quello di riuscire a ospitare ricercatori stranieri presso i laboratori del Centro, per essere in grado di dar vita a competenze integrate e dialoganti fra loro".
Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: "Investire nella ricerca e' fondamentale a garantire una competitivita' complessiva. La Lombardia e' una delle prime tre regioni europee per investimenti in ricerca: nel 1995 le si dedicavano cinque milioni di euro l'anno, ora ne stanziamo 239 milioni". Ed ha aggiunto: "Tra gli obiettivi futuri della ricerca in Lombardia, se gli elettori ci riconfermeranno, ci sara' certamente lo sviluppo della medicina molecolare, ma anche l'individuazione di farmaci efficaci e non nocivi. La Regione deve diventare attrazione per i ricercatori e gli studenti, perche' intendiamo invertire la tendenza che vede i migliori cervelli italiani emigrare all'estero. Un cammino non facile, quello dell'integrazione della scienza con le istituzioni, ma che abbiamo iniziato a percorrere ed esempio di questo e' il centro cardiovascolare presente in questo istituto, di certo un centro di eccellenza per la ricerca in ambito regionale". Una ricerca che non deve badare a particolarismi, che non deve conoscere barriere tra pubblico e privato e che deve avere come unico obiettivo "il progresso della medicina".
 
 
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Nasce a Brescia il progetto Cercc per la creazione del Centro di ricerca cellulare e cardiovascolare dalla collaborazione fra l'Istituto Zooprofilattico, con l'annesso Centro substrati cellulari, e la Cardiochirurgia dell'ospedale Civile. Rappresentera' un punto di riferimento per la ricerca scientifica preclinica nell'ambito delle terapie cellulari e per lo sviluppo di nuove tecniche e terapie cardiovascolari. Fra i progetti allo studio, il test su un nuovo tipo di cuore artificiale, le ricerche per il trattamento delle malattie valvolari del cuore, quelle per la riparazione cardiaca attraverso cellule staminali. Si avvarra' della collaborazione di ricercatori provenienti da Parigi, dall'Olanda e dalla Svizzera, e mantenendo un'interfaccia costante con alcuni dei maggiori centri nazionali e internazionali per la cura delle malattie cardiovascolari, come il Centro ricerche di Maastricht.
"Come centro di riferimento nazionale per la coltura cellulare, il nostro laboratorio e' impegnato sul fronte delle cellule staminali, che si cerca di riuscire a ricavare da sangue periferico (piuttosto che da midollo osseo, con procedure che risultano troppo invasive) -spiega la dottoressa Maura Ferrari, referente dell'Istituto zooprofilattico e del Centro substrati cellulari in seno al Cercc -. Il nostro obiettivo e' favorire la riparazione dei danni cardiologici, lavorando sulle cellule del cuore; in questo momento solo quelle animali, secondo un modello preclinico che in futuro, anche in base ai risultati raggiunti, potra' estendersi all'uomo".
"Creando un centro multidisciplinare capace di integrare diverse competenze, vorremmo riuscire a invertire quella tendenza che vede ormai gli scienziati italiani in fuga verso l'estero -aggiunge il dottor Roberto Lorusso, referente della Cardiochirurgia del Civile all'interno del Cercc-. L'obiettivo e' quello di riuscire a ospitare ricercatori stranieri presso i laboratori del Centro, per essere in grado di dar vita a competenze integrate e dialoganti fra loro".
Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: "Investire nella ricerca e' fondamentale a garantire una competitivita' complessiva. La Lombardia e' una delle prime tre regioni europee per investimenti in ricerca: nel 1995 le si dedicavano cinque milioni di euro l'anno, ora ne stanziamo 239 milioni". Ed ha aggiunto: "Tra gli obiettivi futuri della ricerca in Lombardia, se gli elettori ci riconfermeranno, ci sara' certamente lo sviluppo della medicina molecolare, ma anche l'individuazione di farmaci efficaci e non nocivi. La Regione deve diventare attrazione per i ricercatori e gli studenti, perche' intendiamo invertire la tendenza che vede i migliori cervelli italiani emigrare all'estero. Un cammino non facile, quello dell'integrazione della scienza con le istituzioni, ma che abbiamo iniziato a percorrere ed esempio di questo e' il centro cardiovascolare presente in questo istituto, di certo un centro di eccellenza per la ricerca in ambito regionale". Una ricerca che non deve badare a particolarismi, che non deve conoscere barriere tra pubblico e privato e che deve avere come unico obiettivo "il progresso della medicina".
 
 
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