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 ITALIA - ITALIA - Italia. Non toccate l'embrione, ma potete lavorare sulle sue cellule, parere del Cnb
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19 agosto 2004 18:26
 
Il Comitato Nazionale per la Bioetica e' stato chiamato ad esprimersi in merito alla ricerca su linee cellulari embrionali. In particolare e' stato l'istituto European Centre for the Validation of Alternative Methods (ECV AM), che ha sede ad Ispra in Italia sul Lago Maggiore, ma che fa capo alla Commissione Europea e che partecipa ad un programma sperimentale finanziato dal VI Programma Quadro. Lo studio e' rivolto a studiare gli effetti delle sostanze chimiche sull'embrione e giacche' verrebbero usate linee di staminali embrionali e' stato chiesto un parere etico e uno legale al Comitato.
In merito al parere etico si ricorda quello espresso dal Comitato l'11 aprile 2003, quando "una maggioranza dei componenti ha espresso parere negativo riguardo a qualsiasi forma di sperimentazione che comporti o abbia comportato la distruzione di embrioni umani, mentre una minoranza di componenti ha espresso parere favorevole. Fermo restando il carattere consultivo dei pareri del CNB, si fa presente che il predetto parere di maggioranza e' stato assunto come posizione ufficiale del governo italiano [.] a Bruxelles il 24 aprile 2003".
In merito al parere legale, pur non essendo di competenza del Comitato "Si precisa tuttavia che la Legge 40/2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita), e' ad oggi l'unico strumento normativo italiano che regolamenta la sperimentazione su embrioni umani a fini di ricerca. Per completezza di informazione si ricorda che la Convenzione di Oviedo, rilevante ai fini del tema in questione, e' stata ratificata dal Parlamento italiano con legge n. 145 del 2001 e si e' in attesa del deposito dello strumento di ratifica".
Vale a dire sull'unica legge esistente la 40/2004 il divieto riguarda le sole ricerche con embrioni, e non con le linee cellulari. Per quanto riguarda la Convenzione di Oviedo, oltre ad essere in attesa di ratifica definitiva, occorre ricordare che viene vietata espressamente solo la clonazione riproduttiva.
"Abbiamo messo nero su bianco che quella ricerca non e' illegale, che possono andare avanti. Se e' stata dischiusa una porta? Questi pareri fanno giurisprudenza interna e avrebbero valore se si verificassero casi analoghi. Indirettamente il via libera riguarda tutti i centri che vogliono utilizzare linee cellulari gia' esistenti. Sono soddisfatta perche' abbiamo dimostrato che il Cnb non vuole ostacolare la ricerca scientifica", spiega Cinzia Caporale, componente del Comitato, che ha redatto il documento.
Interviene anche il presidente del Cnb Francesco D'Agostino: "il Comitato Nazionale di Bioetica non ha dato via libera, ne' ha rilasciato alcun nulla-osta alla sperimentazione in Italia sulle linee cellulari embrionali". "Il Comitato che peraltro non possiede istituzionalmente alcun potere di controllo vincolante sulla ricerca scientifica in Italia, ritiene che non esistano nel nostro Paese preclusioni legali verso queste sperimentazioni; ma sul piano etico (l'unico di sua stretta competenza) ricorda di essersi gia' nettamente espresso, a maggioranza, in senso contrario e rileva che tale posizione di maggioranza e' stata ufficialmente assunta dal Governo italiano". "Da una agenzia della commissione europea era arrivata una richiesta al Comitato Nazionale di Bioetica (Cnb) se esistessero vincoli legali in Italia per fare ricerche su linee cellulari embrionali in un centro finanziato da Bruxelles, l'Ispra sul Lago Maggiore. La nostra risposta e' stata quella che sul piano legale queste proibizioni non ci sono perche' la legge sulla fecondazione assistita non parla di linee cellulari ma di embrioni e non e' possibile interpretare in modo estensivo una normativa penale. Sul piano etico la maggioranza del Cnb e' contraria e il vice ministro Possa aveva assunto la posizione contraria del Cnb come propria del Governo italiano".
Il ministro della Salute Girolamo Sirchia intervistato da Renato Farina per il quotidiano Libero ne parla cosi': "Ci sono gia' ora 70 linee di cellule staminali in commercio: prelevate dall'embrione e vendute. Il Governo inglese ha autorizzato questa clonazione per dare benefici alle sue aziende. La commissione di bioetica ha gia' autorizzato l'uso di linee di cellule ormai in vendita". E Farina incalza: "Mi scusi, se e' l'esito di un delitto, cioe' di clonazione, autorizzare l'uso di queste linee di "staminali embrionali" non e' come la ricettazione, non e' una giustificazione a posteriori di un crimine?". "E' un male minore. Del resto anche Bush ha fatto la stessa mossa: divieto di nuove clonazioni, liceita' di commercio per quelle prodotte in vuoto legislativo. La Gran Bretagna ha rotto il patto. Non e' un'operazione liberale".
 
 
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