"Il solo pensiero che mi viene in mente in questo momento della mia vita, e' pensarmi Terri Schiavo" e "vorrei semplicemente essere libero di scegliere". Sono queste le riflessioni che Luca Coscioni, presidente dei Radicali italiani, affetto da dieci anni da sclerosi laterale amiotrofica ed impegnato nella battaglia contro la legge sulla fecondazione assistita, affida a un'intervista al Corriere della Sera.
Guardando al caso di Terri Schiavo Coscioni osserva che in queste situazioni "non si prolunga la vita, ma si prolunga lo stesso processo della morte che cosi' non appare piu' un passaggio naturale come avveniva per il passato, quando gli strumenti per ritardare la morte restavano limitati e quasi immodificati nei secoli". La scienza? "Proprio come accade per la ricerca sulle cellule staminali embrionali la scienza ci offre delle opportunita', delle speranze, non degli obblighi. Nemmeno l'obbligo di vivere" e l'eutanasia e', secondo Coscioni, "un atto di civilta' e di carita' cristiane".
Il suo, personale, 'viaggio'? "In questo momento -conclude il presidente dei Radicali italiani- vorrei che il mio viaggio fosse il piu' lungo possibile".