testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. A Genova staminali e piastrine per la chirurgia rigenerativa
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
31 marzo 2005 20:37
 
Cellule staminali e piastrine per formare un "collante" rigenerativo, che permette ai tessuti di riformarsi. Si chiama chirurgia rigenerativa la nuova frontiera della ricerca, sperimentata con successo all'Ist di Genova per migliorare la qualita' di vita dei pazienti oncologici.
L'Istituto Tumori di Genova e' il primo in Italia e uno dei primi in Europa ad utilizzare questo trattamento. La nuova tecnica, che si avvale di tecnologie biomediche e applica principi di ingegneria tissutale, e' stata presentata lo scorso 23 marzo dal responsabile della Chirurgia rigenerativa Marco Scala e dal direttore del Dipartimento di Terapie chirurgiche integrate Ferdinando Cafiero.
"La chirurgia rigenerativa consente di riparare e rigenerare le parti interessate da un intervento chirurgico, da una neoplasia, ma anche da una grave ferita, utilizzando componenti cellulari proprie dell'organismo umano -spiega Ferdinando Cafiero-. Questo riduce le conseguenze fisiche e psicologiche della malattia e accelera i processi di guarigione".
Tre gli elementi fondamentali utilizzati nei composti rigenerativi: biomateriali sintetici, cellule staminali ottenute dal midollo osseo e fattori di crescita contenuti nelle piastrine. Sia le cellule staminali che le piastrine vengono prelevate dallo stesso paziente, attraverso il meccanismo dell'autodonazione.
"Nel caso di interventi su tessuti ossei, come ad esempio l'asportazione della mandibola, viene usato un composto di piastrine, cellule staminali e supporti di bio materiale, che vanno dalla ceramica al goretex -sottolinea Marco Scala-. Per la rigenerazione dei tessuti molli, invece, si utilizza un gel formato solamente da piastrine e altri elementi che provengono dal sangue del paziente".
Impiegato in oncologia sia per ricostruire tessuti asportati, sia per riparare danni provocati dalle neoplasie, la chirurgia rigenerativa e' utile anche nella terapia di gravi ferite che stentano a rimarginarsi e di ulcerazioni croniche. E, nel futuro, si prevede un utilizzo anche nella cura dei tumori, tramite la veicolazione di farmaci chemioterapici.
"Il prossimo passo sara' quello di inserire nei gel fibrinici, farmaci che permettano di combattere il tumore -conclude Cafiero-. Da un lato, infatti, le sostanze chemioterapiche attaccheranno la neoplasia, dall'altra le sostanze rigenerative aiuteranno il tessuto a reagire e riformarsi in modo sano".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS