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 ITALIA - ITALIA - Italia. Effetti collaterali della legge 40/2004: turismo procreativo, piu' 20%
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Notizia 
14 aprile 2005 19:55
 
Nell'ultimo anno si e' registrato un preoccupante aumento del cosiddetto 'turismo procreativo', che e' cresciuto del 20% e vede un numero sempre maggiore di coppie scegliere di recarsi all'estero per ovviare ai limiti imposti in Italia dalla legge 40 sulla procreazione assistita e coronare, cosi', il sogno di un figlio. Al contempo, il tasso di gravidanze ottenute con le tecniche della fecondazione assistita, dall'entrata in vigore della legge, e' diminuito in media di un terzo.
E' l'allarme lanciato il 12 aprile da alcuni specialisti e associazioni di pazienti nel corso di un incontro a Roma. A un anno dall'approvazione e a due mesi dalla data fissata dal governo per il referendum sull'abrogazione parziale della legge 40, l'associazione 'L'altra cicogna', costituita da persone e coppie con problemi di infertilita', in collaborazione con il 'Comitato no alla legge 40' e vari specialisti, ha infatti lanciato un grido d'allarme per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema infertilita'. Un'emergenza che in Italia colpisce una coppia su cinque.
"La legge 40 -ha affermato la presidente dell'associazione Laura Pisano- ha aggiunto ulteriori difficolta' a quanti si trovano ogni giorno ad affrontare il delicato problema dell'infertilita'. Non solo il turismo procreativo e' cresciuto del 20%, ma anche il tasso di gravidanze si e' ridotto, di circa un terzo. Per questo ribadiamo con forza la necessita' di modificare una legge non solo inadeguata scientificamente ma anche ingiusta umanamente".
In occasione dell'incontro, sono anche state presentate quattro testimonianze, tante quanti i quesiti referendari. C'e' la storia di una signora romana che ha deciso di andare all'estero per poter congelare gli embrioni ed evitare cosi' una nuova stimolazione, oppure quella di Lorenzo e Beatrice, marito e moglie entrambi portatori di talassemia cui la legge impedisce di accedere alla diagnosi pre-impianto. Ma ci sono anche storie a lieto fine, come quella di Federica, mamma felice di due bimbi nati grazie alla fecondazione assistita e di Alessandro, papa' di tre gemelli che vorrebbe, con la moglie, poter donare alla ricerca scientifica sette pre-embrioni congelati.
La situazione attuale, pero', continua a preoccupare notevolmente gli specialisti del settore. Tanti gli aspetti della legge 'sotto accusa', a partire dal divieto di congelamento degli embrioni: "Il limite dei tre embrioni e il divieto di congelamento -ha affermato Ettore Barale dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa- hanno portato gli specialisti a dover aumentare i cicli di trattamento ormonale, con ripercussioni sulla salute psicofisica della donna, per cercare di mantenere le percentuali di successo. L'attuale legge ha favorito, con questi limiti, il paradosso delle gravidanze multiple nelle donne molto giovani e nessuna gravidanza in quelle piu' adulte". Un appello, quindi, a votare 'si" ai quattro quesiti referendari per l'abrogazione parziale della legge 40 e' venuto dal direttore dell'unita' ospedaliera di infertilita' di coppia, del dipartimento ostetrico-ginecologico dell'Universita' di Milano, Guido Ragni: "Diciamo si' ai quattro quesiti referendari, in nome della deontologia medica e della liberta' di cura e di ricerca. Diciamo si' perche' le coppie infertili e sterili possano trovare una risposta medica adeguata e realizzare il loro progetto di genitori tutelando la salute della donna; ma diciamo si' anche per offrire ai pazienti una speranza di cura da gravi malattie, oggi incurabili, con lo studio sulle cellule staminali di origine embrionale".
 
 
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