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 ITALIA - ITALIA - Italia. Distrofia di Duchenne: parte a Milano un sperimentazione con staminali
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5 febbraio 2004 20:48
 
Trapianto di cellule staminali umane, al Policlinico di Milano, in una sperimentazione che riguarda la Distrofia muscolare di Duchenne.
Ma non e' la sperimentazione di una cura, quella annunciata Il 2 febbraio al Policlinico di Milano, bensi' "l'inizio -come ha detto il ministro della Salute, Girolamo Sirchia- di una prima fase che tende soltanto ad accertare l'innocuita' del metodo utilizzato".
La sperimentazione avverra' su otto bambini da 2 a 10 anni affetti da questa malattia neuromuscolare che colpisce uno ogni 3500 nuovi nati e che vede attualmente in Italia circa 120 mila bambini affetti. Si tratta di una malattia oggi incurabile che comporta il progressivo deficit di forza muscolare. I bambini che ne sono colpiti sono condannati alla sedia a rotelle entro i 10 anni di eta' e la maggior parte di essi muore entro la tarda adolescenza per complicazioni respiratorie e cardiache.
Il fine ultimo della ricerca, illustrata dal prof. Nereo Bresolin, direttore della Clinica Neurologica Universitaria del Policlinico e da Ivan Torrente, coordinatore del relativo laboratorio delle Cellule staminali, e' quello di ripristinare, con cellule staminali sane la funzionalita' nervosa muscolare.
Ma per il momento, ha spiegato Torrente, all'inizio della sperimentazione clinica ci si limitera' a isolare le cellule staminali dal muscolo della gamba dei bambini distrofici, moltiplicarle in laboratorio e reinserirle, nel muscolo corto della mano, cosi' come sono, senza averle trattate o corrette. Per questo non ci si aspetta un miglioramento della condizione dei bambini. La sperimentazione, in questa fase serve solo a verificare che l'infusione di cellule staminali non sia nociva, non causi infiammazioni o problemi.

"Non e' una cosa che a breve dara' soluzione a questo problema -ha commentato il ministro Sirchia- ma solo l'inizio di un percorso. Va capito che non bisogna promettere ai malati soluzioni magiche che si realizzano in pochi giorni, ma che questo e' un percorso che sara' ancora lungo. E' un modo per andare a risolvere questi gravi problemi, ma non e' immediato. Certo, questo uso delle staminali apre grandi speranze che nel giro di qualche anno si possa dare soluzione a malattie oggi difficilmente curabili". "Sulle staminali ci sono piu' domande che risposte, ci si sta lavorando da anni... Occorre trovare sperimentazioni piu' rapide, e ci sono arrivate molte critiche questo abbiamo autorizzato queste, che saltano alcuni passaggi ritenuti fondamentali", ha detto ancora il ministro.
Sirchia ha poi ribadito l'importanza di diffondere e far capire quanto conti la ricerca, sostenendo che siamo di fronte ad una regressione nella comunicazione che deve far riflettere. "Attualmente c'e' una rivoluzione della conoscenza senza precedenti, che combacia pero' con l'aumento dei movimenti antiscientifici, che riflettono la paura per cio' che non si conosce", ha aggiunto riferendosi a trasmissioni televisive che invece di informare su temi scientifici fanno confusione. "Detesto i talk show in cui tutti parlano e non si capisce nulla, che fanno confusione alla ricerca di finti scoop e portano all'allarmismo, diffondendo la paura".

La sperimentazione -portata avanti col contributo dell'Irccs Eugenio Medea, del prof. Giulio Cossu del San Raffaele e del prof. Roberto Bettinelli dell'Universita' di Pavia- ha ricevuto il contributo del Centro Dino Ferrari, voluto da Enzo Ferrari in ricordo del figlio Dino, che fu colpito da questa malattia, e dell'Association Française contre le Myopathies.

La notizia era stata preceduta nei giornali dalla storia del figlio del dott. Alberto de Liso. Un medico che non e' un ricercatore e non e' un neurologo, ma che da dieci anni lavora come volontario alle ricerche che potrebbero dare una speranza a suo figlio e a tutti i bimbi malati. "Come medico e come padre, ho promesso a mio figlio di tentare". Il figlio, che fa la seconda liceo scientifico, ha seguito tutte le ricerche. Quando si e' visto che topi paralizzati riprendevano a camminare, e' stata la svolta. "Quando gli ho dato la notizia, mio figlio ha detto: 'Papa', se partite sull'uomo, il primo voglio essere io. E mi ha sorriso". Ora il ragazzino ha gia' 15 anni, e quindi risulterebbe escluso, il dott. De Liso, preannuncia che chiedera' una deroga.

Milano si candida a polo scientifico europeo, e a sua volta il Policlinico si candida a protagonista di un cambiamento che dara' a Milano una nuova centralita'. Il decreto legge che istituisce e finanzia l'Istituto di genetica molecolare e' del 21 gennaio scorso. E i soldi sono tanti: 7.028.000 euro per l'anno 2004, 6.508.000 per il 2005 e 6.702.000 per il 2006. Il decreto e' firmato dal ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, e da Girolamo Sirchia. Il 12 maggio del 2003 e' nato il Constem, il Consorzio per la ricerca sulle cellule staminali, cui partecipano enti di ricerca e industrie (con un direttore arruolato tra gli scienziati di punta, Angelo Vescovi) e ora l'Istituto di genetica molecolare. Intanto a Milano arrivera' anche la Cell Therapeutics di Seattle, Usa, con un centro di ricerca che si colleghera' al Policlinico e all'Universita'.
 
 
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