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 ITALIA - ITALIA - Italia. Il Dibit di Milano raddoppia
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13 maggio 2004 18:43
 
Il DIBIT, Dipartimento di Biotecnologie del San Raffaele di Milano e' un centro di ricerca di base tra i piu' importanti in Europa e il piu' grande parco scientifico biotecnologico in Italia. Vi si sviluppa ricerca di base e clinica nel campo della terapia genica, delle malattie da immunodeficienza, della genomica, della neurobiologia e della biologia molecolare. Dispone di circa 40.000 metri quadrati di laboratori dove lavorano piu' di 250 persone tra ricercatori, tecnici e personale amministrativo e circa 100 borsisti. Nel 2003 i suoi scienziati hanno pubblicato 534 lavori sulle maggiori riviste scientifiche con un impact factor totale di oltre 2.700 e un indice di produttivita' del 12,4%, il piu' alto tra gli istituti scientifici nazionali.
Il DIBIT e' suddiviso in dipartimenti, fra cui Biologia molecolare e Genomica funzionale, Neuroscienze, Immunologia e Malattie infettive. Al suo interno sono stati realizzati due particolari istituti di ricerca: il San Raffaele-Telethon Institute for Gene Therapy (HSR-TIGET), la cui missione e' l'applicazione clinica della terapia genica; lo Stem Cell Research Institute (SCRI), che studia la biologia e le applicazioni terapeutiche delle cellule staminali. E' inoltre impegnato in due importanti programmi di ricerca: il Programma per il trapianto di isole pancreatiche e il Programma di immunoterapia del cancro e di terapia genica. Dal 2000 e' in attivita' il Centro di Proteomica impegnato su tre principali linee di ricerca: tumori, diabete e neuroscienze.

Con la cerimonia del 3 maggio, il DIBIT raddoppia, perche' nasce il Dipartimento di Medicina Molecolare, o DIBIT 2. In realta' il primo blocco (20.000 metri quadri) e' quasi pronto: ospitera' il Dipartimento di Medicina di Laboratorio ad avanzatissima tecnologia. Utilizzando i progressi della tecnologia elettronica, della robotica e della rivoluzione digitale, la Medicina di Laboratorio trasforma i risultati della ricerca biomedica in strumenti utili al paziente, venendo a rappresentare un ponte tra la ricerca biomedica e la clinica.
Il secondo blocco del DIBIT 2 (altri 20.000 mq.), sara' dedicato alla realizzazione di veri e propri strumenti terapeutici nuovi e destinati alla cura di malattie precedentemente incurabili. Qui verranno realizzate le nuove formulazioni mediche della postgenomica (quella cioe' che e' nata all'indomani della mappatura completa del genoma umano) e le nuove terapie molecolari.

Questi studi, insieme a quelli sulle cellule staminali, ma soprattutto la combinazione fra questi nuovi strumenti terapeutici, permetteranno di trattare patologie degenerative come la sclerosi multipla, la malattia di Parkinson, l'Alzheimer o di dare risposte a malattie ereditarie come la Distrofia muscolare di Duchenne. Sono ricerche, pero', che per essere avviate e concluse hanno bisogno di potenze di calcolo enormi. Proprio per questo nel DIBIT 2 verra' installato il Blue Gene, il computer piu' potente del mondo che la IBM sta costruendo.
Si tratta del secondo esemplare al mondo, il primo al di fuori degli Stati Uniti, e diventera' il cuore del sistema di calcolo del DIBIT 2. "Un supercomputer -ha detto il presidente del San Raffaele, Don Verze'- che sara' in grado di ridurre enormemente i tempi per individuare le cause di gravissime malattie e per trovare farmaci assolutamente innovativi".
La realizzazione del supercomputer Blue Gene fu annunciata per la prima volta da Ibm nel novembre 2001 e si prevede che sara' disponibile tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005. La sua potenza di calcolo sarebbe di alcune centinaia di migliaia di milioni di operazioni al secondo (360 teraflop/s). Ma il superprocessore che si prevede sara' montato al San Raffaele entro la fine del 2005 potrebbe evolversi fino a raggiungere potenze di calcolo ancora superiori, intorno a 10 Petaflop/s, ossia a 10 milioni di miliardi di operazioni al secondo.
Con questa potenza diventera' possibile affrontare simulazioni di estrema complessita', come prevedere la forma tridimensionale che assume una proteina al termine della sua costruzione, dettata dal relativo gene, all'interno della cellula. E con questa fantascientifica struttura, al San Raffaele la massa critica di cervelli eccellenti per la ricerca, passera' da quota 300 a 700. "Con il Blue Gene daremo all'Italia la leadership nello sviluppo e nell'applicazione della medicina postgenomica".
 
 
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