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 ITALIA - ITALIA - Italia. Cartello per dire no alla legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita
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18 marzo 2004 20:01
 
Il cartello delle associazioni "No alla Legge" sulla fecondazione assistita ha lanciato il suo manifesto, e ha iniziato a raccogliere una serie di pareri per cercare di sottolineare l'assurdita' e l'inapplicabilita' della legge. "Abbiamo nominato un collegio di dieci avvocati a tutela delle liberta' di tutti i cittadini. I danni di questa legge oltre che materiali saranno anche morali e psicologici. Il Collegio dei Dieci e' pronto a partire con i primi casi pilota", annuncia Monica Soldano, presidente della onlus Madre Provetta, che ha il compito di coordinare le azioni del Cartello, a cui aderiscono gia' oltre 30 organizzazioni.
"Le armi per combattere ci sono, sono le norme gia' scritte da tante sentenze per la tutela della maternita' e per la salute del nascituro", dichiara Maria Paola Costantini, l'avvocatessa che coordina il lavoro del collegio legale. "La nostra Costituzione parla chiaro, a noi spetta il compito di portare le istanze dei casi concreti in tribunale e di indicare le violazioni ed i giudici non potranno che rivolgersi alla Corte Costituzionale". Tra i punti incostituzionali, l'esclusione dalla fecondazione in vitro delle coppie fertili ma portatrici di gravi malattie genetiche. Stravolto anche il consenso informato.
"Questa legge pretende di sottrarre alla donna e all'uomo qualsiasi liberta' decisionale" aggiunge l'avvocato Filomena Gallo, presidente della onlus Amica Cicogna. E' lunga la lista delle questioni da chiarire per permettere di lavorare con serenita' nei centri di procreazione assistita in subbuglio. Per questo il Cartello delle Associazioni reclama chiarezza e sicurezza ed ha giu' rivolto una istanza a Stefano Rodota', presidente dell'Autorita' garante per la tutela dei dati personali, su di una altra questione molto delicata della legge, quella che prevede l'invio entro un mese, da parte dei centri al Ministro della Salute, degli elenchi delle coppie e di ogni informazione sugli embrioni da questi prodotti e sul loro utilizzo. Anche il Ministro Girolamo Sirchia ricevera' presto una lettera: il Cartello richiede con urgenza un incontro per ottenere la legittima partecipazione, ad oggi negata, al procedimento per la stesura delle linee guida relative alla legge.
"Non ci sono chiari i criteri alla base della scelta degli esperti gia' nominati per la Commissione di lavoro sulle linee guida dal ministro della Salute", osserva il ginecologo Nino Guglielmino dell'Unita' di Medicina della Riproduzione di Catania, che dirige uno dei cinque centri italiani che devono dire no alle coppie talassemiche in lista di attesa per la diagnosi di preimpianto.
"Mancano gli esperti in diagnosi genetica di pre-impianto e operatori attivi che si confrontano ogni giorno con queste pratiche", gli fa eco Giuseppe D'Amato, responsabile per la medicina della riproduzione all'Istituto De Bellis di Castellana Grotte e coordinatore del comitato scientifico di cui si e' dotato il Cartello.
"E' un battaglia civile per la dignita' delle persone. Invochiamo giustizia e lealta', se manchera' andremo fino in fondo e non saremo certo in pochi", conclude Gerardo Tricarico, medico vicepresidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica.


MANIFESTO: "No alla Legge 40"

Progressi scientifici e tecnologici nel campo della riproduzione umana offrono opportunita' formidabili per un numero grandissimo di individui. Sia pure con disagi e costi personali e sociali non indifferenti, le tecniche di riproduzione medicalmente assistita permettono di poter realizzare uno dei fondamentali desideri e facolta' umane, quello della maternita' e della paternita', anche la' dove le condizioni materiali e oggettive altrimenti lo impedirebbero.
La legge n° 40/2004 appena approvata dal parlamento crea ostacoli intollerabili e sottintende un giudizio morale negativo nei confronti di queste pratiche. Essa viola i piu' elementari diritti alla salute delle donne, limita la prevenzione delle malattie ereditarie, conculca la liberta' di ricerca scientifica e impone un'unica visione morale particolare a una societa' pluralista e multiculturale come quella italiana.
Il principio delle societa' liberaldemocratiche considera le istituzioni pubbliche come garanzia di liberta' ed equita' e rigetta l'idea che i cittadini debbano essere posti sotto tutela. Per queste ragioni, noi reputiamo che debbano essere intraprese tutte le azioni culturali, legali, legislative, referendarie e di disobbedienza civile atte a modificare il quadro normativo attuale e siamo pronti ad agire concretamente assumendoci la responsabilita' di una risposta sociale forte alle drammatiche conseguenze che la legge 40/2004 inevitabilmente produrra'.

Diciamo no a questa legge perche':

* Esclude le donne e le coppie fertili, anche se portatrici di gravi malattie genetiche o virali, dal ricorso alle tecniche di fecondazione in vitro. Per i talassemici, i sieropositivi ed i malati di fibrosi cistica, questo significa aumentare il rischio di trasmettere la malattia ai propri figli

* Impedisce la Diagnosi Genetica Pre-Impianto e la scelta di non impiantare un embrione malato, obbligando cosi' la madre a dover scegliere tra il dramma di mettere al mondo consapevolmente un individuo destinato a sicure sofferenze e patimenti o il dramma di dover ricorrere all'aborto terapeutico

* Obbliga il trasferimento in utero di tutti gli embrioni prodotti, anche quelli malati. La donna e la coppia avra' come unica alternativa l'interruzione della gravidanza

* Impedisce la donazione di gameti e quindi il ricorso alla fecondazione eterologa questo significa, per esempio, che le donne e gli uomini malati di tumore, la cui fertilita' e' stata compromessa dalla chemioterapia, non potranno avere figli

* Impedisce la crioconservazione degli embrioni. Questo obblighera' le donne a ripetere ogni volta l'intero ciclo di stimolazione delle ovaie (lungo e doloroso), ma colpira' per esempio anche gli uomini con lesione spinale, che dovranno ripetere i prelievi per ottenere il seme necessario alla fecondazione.

* Viola la deontologia dei medici perche' li costringe ad agire in contraddizione alle loro conoscenze tecniche e cliniche che devono essere tarate in base al singolo caso e non definite per legge.

* Viola la liberta' di ricerca scientifica e le sue possibilita' di sviluppo, impedendo l'utilizzo delle cellule staminali pluripotenti che saranno in grado nei prossimi anni di combattere con successo malattie che oggi sono incurabili

* Viola la privacy dei cittadini obbligati ad un percorso investigativo sulle proprie volonta' e giudicati moralmente per le loro scelte.



Aderiscono Madre Provetta onlus (Roma), Hera onlus (Catania), l'Altra Cicogna onlus (Cagliari), Amica Cicogna onlus (Salerno) Cerco un bimbo (Roma), Mammeonline, Margherita onlus Riproduzione e Benessere (Bologna), Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, Lega italiana per la lotta contro i tumori, Lega Italiana Fibrosi cistica, Associazione Talassemici (Regione Sardegna); Libera, Associazione contro la Talassemia (Catania), Futuro senza Thalassemia, I componenti il Comitato provinciale della Federazione associazioni nazionali disabili (Bologna), COMETA, Associazione Studio Malattie Metaboliche Ereditarie onlus (A.S.M.M.E), Federazione Nazionale delle Associazioni Emofilici onlus (FEDEMO), Associazione Neurofibromatosi, Societa' Medica Italiana di Paraplegia (So.Mi.Par ), Lega Italiana per la lotta all'AIDS (LILA), Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (ADUC), Coordinamento italiano per la medicina rigenerativa (CIMER), Societa' Italiana di Fertilita' e Sterilita' (SIFES), Societa' Italiana Medici Ospedalieri Sterilita' (SIOS), Associazione C.E.C.O.S Italia, Societa' Italiana di Ginecologi e Ostetrici (SIGO), Associazione Ostetrici e Ginecologi ospedalieri (AOGOI), Societa' Italiana Operatori Procreazione Medicalmente Assistita (SIOPAM), Consorzio MARIO NEGRI SUD (Istituto di Ricerca), Associazione dei Medici e Biologi Riproduzione Assistita (A.M.B.R.A); Cittadini per la Democrazia (Caltanisetta); Consulta di Bioetica.

Inoltre partecipano: Massimo Bertoli, ginecologo; Cinzia Caporale, bioeticista; Paolo Gasparini, genetista, Domenico Danza, ginecologo; Brian Dale, biologo; Elena Albani, biologa; Anna Pia Ferraretti, ginecologa; Enrico Augusto Semprini, ginecologo; Alessandra Vucetich, ginecologa.
 
 
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