testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. Il buon livello della ricerca italiana sulla sclerosi multipla
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
29 maggio 2003 18:47
 
E' in ottima posizione a livello internazionale, la ricerca italiana sulla sclerosi multipla. Lo ha dichiarato il presidente del comitato scientifico dell'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism), Gian Luigi Mancardi, presentando il primo Libro Bianco sulla malattia, che fa il punto sullo stato attuale e le strategie future della ricerca sulla sclerosi multipla.
Buoni i risultati raggiunti negli ultimi dieci anni, considerando che il numero delle persone nelle quali la malattia progredisce fino alla disabilita' si ridotto dal 70% al 30%. Tuttavia c'e' ancora molta strada da fare nella lotta contro la sclerosi multipla.
Sono promettenti i tre obiettivi ai quali stanno lavorando fin da ora i 350 ricercatori impegnati in Italia in questo campo: "Si punta a fermare la malattia nella fase iniziale, bloccando i meccanismi infiammatori che la scatenano -ha spiegato Mancardi- e contemporaneamente si punta a sviluppare strategie per riparare i danni e per bloccare il processo di degenerazione". Neurobiologia, genetica e neuroimmunologia sono i settori della ricerca piu' impegnati in questo momento, i cui risultati promettono di avere ricadute importanti nel migliorare la diagnosi e la terapia. Ecco i principali obiettivi ai quali stanno lavorando i ricercatori:

- BLOCCARE L'INFIAMMAZIONE: studiare i meccanismi che scatenano la sclerosi multipla e' una delle vie piu' promettenti per bloccare precocemente la malattia, nella quale l'Italia ha un primato: e' stata la neurologa Gabriela Constantin ad individuare la proteina che permette ad alcune cellule immunitarie di penetrare nel cervello attraverso i vasi sanguigni. Bloccare in tempo questo processo con farmaci di nuova generazione significa riuscire a fermare la malattia sul nascere.
- RIPARARE I DANNI: l'uso delle cellule staminali e' una delle promesse maggiori nella possibilita' di ricostruire la guaina di mielina che avvolge i prolungamenti delle cellule nervose (neuroni) e che permette cosi' la trasmissione degli impulsi nervosi. I primi risultati significativi in questo campo li hanno ottenuti Angelo Vescovi e Gianvito Martino, entrambi del San Raffaele di Milano.
- EVITARE LA DEGENERAZIONE: capire perche' gli assoni privi di mielina degenerano nel tempo e' fondamentale per riuscire ad ottenere farmaci capaci di proteggere le cellule nervose.
- CAPIRE LE BASI GENETICHE DELLA MALATTIA: la ricerca procede su un doppio binario: scoprire i geni che possono scatenare la sclerosi multipla e individuare quelli che invece intervengono sia nell'evoluzione della malattia sia nella risposta ai farmaci.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS