Alcuni farmaci antiretrovirali, usati nella terapia dei malati di Aids, agiscono anche sul midollo osseo aumentando "la capacita' di rigenerazione delle colonie di cellule staminali e di alcune importanti citochine, tra cui l'interleukina 2 e l'interferone". Questa importante scoperta italiana e' frutto del lavoro di diversi centri a Roma, Milano e Modena, coordinati da Antonella Isgro' del gruppo diretto da Fernando Aiuti all'universita' 'La Sapienza' di Roma. Gli esperimenti sono stati condotti in vitro su colture prelevate da sieropositivi e sieronegativi. La novita', spiega Aiuti, consiste "nell'aver dimostrato l'azione dei farmaci sul midollo osseo. Un'azione che oltre a essere antivirale e' pure immunologica. Quindi apre 'nuove porte' all'uso temporaneo di questi farmaci anche in caso di alcune forme tumorali, non con funzione curativa ma 'ricostituente', per riparare il midollo osseo danneggiato da chemio e radioterapia. Oltre ad aumentare la quantita' di cellule staminali, infatti nei sieropositivi migliora il tessuto stromale, sia a livello funzionale che anatomico. Lo stroma e' importante perche' costituisce il substrato dove crescono e ricevono i messaggi le staminali". La doppia azione di alcuni farmaci antiretrovirali spiega il perche' queste sostanze "funzionino, seppure in misura minore, anche in quei sieropositivi resistenti al virus. Nel loro caso, infatti si attiva il meccanismo immunologico e non quello virologico. Ma comunque gli effetti si vedono lo stesso".
L'importante ricerca, pubblicata su Aids Research and human retroviruses, e' stata condotta con finanziamenti dell'Istituto superiore di sanita', guidata da Antonella Isgro' e Ivano Mezzaroma, del gruppo di Aiuti, in collaborazione con Luigi Ruco dell'ospedale romano Sant'Andrea, Alessandro Aiuti dell'Istituto Telethon di Terapia Genica (Tiget), Andrea Cossarizza e Marcello Pinti dell'universita' di Modena.