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 ITALIA - ITALIA - Italia. E' il virus della terza cultura che ha colpito l'umanita', i gesuiti e le biotecnologie
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5 febbraio 2004 20:49
 
Il rapporto naturale tra uomo e donna e' a rischio. La coppia di oggi e' "sottoposta a una tensione dissolutrice". A minacciarne la sopravvivenza sarebbe un "virus" capace di ridurre l'essere umano in "puro oggetto tecnologico", alimentarne le aspettative fino all'eccesso, per poi infine "tradirlo". E' la "prognosi" stilata da padre Angelo Serra, docente gesuita di genetica umana presso l'Universita' cattolica del Sacro Cuore, in occasione del convegno "L'era delle tecnologie: sfide alla famiglia e alla societa'", svoltosi presso la Civilta' Cattolica.
"Credo che famiglia e societa' oggi stiano attraversando un momento patologico dovuto all'azione epidemica del virus TCV che sta per Third culture virus", termine coniato dal ricercatore John Brockman. "Il modo di pensare di oggi e' la 'terza cultura', partita dal mondo scientifico e poi diffusosi in tutti gli ambiti. Gli assiomi sono: Dio non esiste e tutto si e' evoluto per caso; l'uomo e' un animale pari agli altri; l'etica e' autonoma, versatile e flessibile secondo le circostanze", afferma padre Serra, che ha seguito passo dopo passo le ricerche sul genoma dal 1954.
Nel bilancio sulle biotecnologie emergono piu' ombre che luci. Tra i vantaggi quelli che "consentono di diagnosticare quattrocento geni di patologie umane", ma quanto preoccupa Serra e' l'imporsi di una "antropologia alternativa" che scardina "l'immagine del rapporto uomo-donna della ragione naturale e in particolare del Cristianesimo" e crea uno "scombussolamento totale" le cui prime vittime sono la coppia e la famiglia fondate sul matrimonio. A pesare e' la minaccia delle unioni consensuali e quella di un figlio ad ogni costo.
"La famiglia e' sotto pressione. La procreazione e' diventata un bene di consumo. Il concetto di concepimento e' diventato asessuale", aggiunge attaccando la fecondazione in vitro dai rischi ancora troppo elevati.
"In venticinque anni non si e' arrivati ad un risultato accettabile. Solo il 10% degli embrioni trasferiti producono bambini, mentre gli altri vengono eliminati e uccisi. Su 1.347 embrioni, 761 sono anormali e gettati nell'alcol, 583 vengono trasferiti, e solo 39 sono i nati. Inoltre 40 mila generati ogni anno muoiono durante i trattamenti in Gran Bretagna". "Questa tecnologia e' per la gran parte delle mamme un vero tradimento", conclude spiegando l'alto tasso di fallimento nella fecondazione artificiale con l'assenza del "dialogo attivo" tra madre e figlio.
 
 
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