Il Ministro della Salute ha presentato una proposta di legge in tema di clonazione e cellule staminali, ai membri della commissione scientifica della Knesset (la Camera): secondo la nuova legge sara' vietata la clonazione umana riproduttiva, ma verra' permessa la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
E' un comportamento anomalo quello di Israele: solo lo scorso mese la sua rappresentanza all'Onu aveva votato, insieme agli Usa, per un bando totale alle tecniche di clonazione, anche se per scopi medici. Alcune voci interne al Governo sostengono che il voto contrario all'Onu e' stato un fatto "puramente procedurale", e che, nel momento in cui verra' intavolata una discussione definitiva, Israele non appoggera' gli Usa. Ma il presidente della commissione scientifica della Knesset, Melli Polishuk-Bloch (del partito Shinui -liberale) teme che il suo Paese si ponga in una posizione "ridicola", e che questo genere di decisioni possano rallentare il lavoro degli scienziati. Ma gli stessi Usa, agli occhi di Polishuk, non hanno scelto il comportamento migliore da adottare in questa situazione: "L'approccio americano e' estremo e ipocrita. E' ridicolo per Israele appoggiare questa posizione. Gli americani inoltre stanno cercando di opporsi all'aborto. Stiamo andando anche noi verso questa posizione?"
Ma il presidente della commissione non sembra essere l'unico a vedere questa alleanza poco producente e poco credibile. Ad una conferenza tenutasi presso l'Haifa University's International Centre for Health, Law and Ethics, il prof. Joseph Itskovitz ha definito "miserabile" il voto di Israele. "Bush, il nostro amico, e' un Repubblicano conservatore, e necessita dei voti dei Cristiani radicali per essere rieletto l'anno prossimo. Nell'eventualita' che non venga confermato, e che i Democratici prendano il potere, allora rinascera' il supporto alla ricerca".