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 ISRAELE - ISRAELE - Israele. Peacemaker biologici da staminali embrionali umane
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30 settembre 2004 20:18
 
Peacemaker biologici formati da cellule staminali prelevate da embrioni umani sono stati testati con successo su alcuni maiali, aprendo cosi' la strada al possibile superamento dei congegni elettronici attualmente utilizzati per regolarizzare i battiti cardiaci nei pazienti con problemi al ritmo cardiaco.
In un esperimento, i cui risultati sono stati pubblicati dal giornale scientifico britannico Nature Biotechnology, alcuni ricercatori israeliani del Technion-Israel Institute of Technology e americani hanno estratto da embrioni umani delle cellule staminali, ne hanno isolate alcune che hanno fatto crescere in provetta e poi impiantate nei cuori di alcuni maiali che erano stati precedentemente sottoposti a operazioni chirurgiche per rallentare in modo anomalo il loro ritmo cardiaco.
Le cellule utilizzate sono quelle cosiddette 'non programmate' in quanto capaci di trasformarsi in qualunque tipo di tessuto, dai nervi agli organi, dalla pelle ai muscoli del cuore. Sebbene il loro utilizzo e' tuttora considerato controverso, gli scienziati credono che possano essere alla base di nuovi trattamenti rivoluzionari per curare diversi tipi di malattie dal Parkinson al diabete.
Gli studiosi hanno trasformato le staminali in cardiomiociti, le tipiche cellule dei muscoli del cuore. L'impianto delle cellule create in laboratorio e' stato effettuato prima nei cuori di alcuni ratti. Dopo 24 ore i cardiomiociti impiantati avevano incominciato a contrarsi sincronicamente.
Quindi l'esperimento e' stato ripetuto sui maiali. In 11 animali su 13 i battiti cardiaci sono aumentati. In 5 maiali, i cardiomiociti hanno reagito soltanto con qualche battito. Ma negli altri 6 l'integrazione delle nuove cellule ha raggiunto un tale livello che i cuori hanno sviluppato "un ritmo regolare, sostenuto e stabile".
"Questi risultati suggeriscono la potenziale utilita' di queste cellule per operare come pacemaker biologici e in generale per la medicina cardiaca rigenerativa", ha detto il dr. Lior Gepstein che ha guidato il team di ricercatori.
La strada per l'impianto delle cellule ottenute in laboratorio nei cuori umani e' comunque ancora lunga. Come gli stessi studiosi hanno sottolineato, bisogna prima testare le eventuali controindicazioni di tali impianti, come per esempio lo sviluppo di tumori. In ogni caso l'esperimento condotto in Israele rappresenta una svolta nella ricerca in questo campo.
I pacemaker elettronici utilizzati attualmente sono comparsi per la prima volta negli anni '50. Il primo impianto in un uomo risale al 1958: il congegno smise di funzionare dopo tre ore. Il primo pacemaker efficace fu impiantato nel 1960 in un paziente che mori' dopo nove mesi per disturbi di diversa natura. La sua durata non avrebbe comunque potuto superare i 18 mesi. Le versioni piu' recenti garantiscono alle persone su cui vengono impiantati uno stile di vita quasi normale. Tuttavia i telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici possono interferire con le loro funzioni.
 
 
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