Il primo via libera era stato dato alla fine del
mese scorso quando una commissione del Consiglio per la politica scientifica e tecnologica aveva votato a favore -in linea di principio- dell'utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica.
Il 23 luglio il Consiglio, presieduto dal primo ministro
Junichiro Koizumi, ha approvato le linee orientative che dovrebbero permettere agli scienziati di produrre embrioni umani clonati per la ricerca scientifica. Le raccomandazioni permetteranno ai ricercatori giapponesi di usare e produrre embrioni umani clonati, ma solo per la ricerca di base. Gli embrioni non verranno usati per curare pazienti, ha affermato
Tomohiko Arai, un rappresentante del Consiglio. Il Consiglio chiedera' al ministro della Salute, del Lavoro e del Benessere e al ministro dell'Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia di approntare specifiche linee orientative che regolino la produzione e l'uso degli embrioni clonati.
Il Consiglio ha anche approvato la produzione di ovuli fertilizzati, da usare esclusivamente nella medicina riproduttiva. La produzione di embrioni umani clonati era stata vietata in Giappone dal 2001, ma i ricercatori erano stati autorizzati ad usare embrioni umani non clonati. Il Consiglio ha raccomandato che solo le strutture di ricerca designate dallo Stato possano partecipare alla ricerca sulla clonazione e che spetti allo Stato decidere se la produzione deve o meno essere autorizzata.
"Quello degli embrioni umani clonati, e' un argomento difficile da affrontare, ma estremamente importante. Voglio che i ministri e le agenzie responsabili coordinino strettamente le loro attivita' e diano una risposta soddisfacente", ha detto il primo ministro Koizumi.