testata ADUC
 GIAPPONE - GIAPPONE - Giappone. Questioni etiche sui trapianti di staminali ematopoietiche
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
11 dicembre 2002 21:26
 
Lo scorso ottobre la Japanese Society of Pediatric Hematology ha reso noto una sorta di codice etico per i trapianti di cellule staminali ematopoietiche. Secondo questo codice, i bambini sotto i 10 anni non possono essere considerati potenziali donatori di staminali; i bambini tra 1 e 9 anni possono essere donatori a seconda del caso, mentre la donazione e' completamente vietata per i bimbi che hanno meno di 10 mesi.
Molte famiglie vivono il dramma di un loro componente malato di cancro o di altre gravi patologie, e spesso una delle soluzioni e' il trapianto di staminali, che pero' deve provenire da un organismo compatibile: in genere un fratello, una sorella o un parente stretto. Quando pero' l'unico familiare compatibile e' una persona giuridicamente non indipendente, come un minorenne, ecco che scattano le restrizioni etiche e mediche dettate dal codice.
Tutto questo deriva dal fatto che la raccolta di staminali dal donatore non e' un'operazione priva di rischi. Ci sono due metodi per procedere: il primo e' il prelievo di staminali dal midollo osseo del donatore, sottoposto ad anestesia generale e senza pericoli. Il secondo prevede la raccolta da una vena del braccio del donatore, a cui viene somministrato un particolare farmaco che facilita la raccolta, ma che ha anche alcuni effetti collaterali, i piu' comuni dei quali sono dolori alle ossa, mal di testa, senso di stanchezza, nausea, vomito, insonnia. Cio' che rende "rischiosa" questa procedura e' pero' il fatto che non si conoscono a lungo termine gli effetti di questo farmaco.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS