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 U.E. - U.E. - Gb/Italia. Il presidente del Comitato di bioetica: serva di lezione per la procreazione assistita il caso dei due gemelli neri
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11 luglio 2002 17:06
 
In una clinica della Gran Bretagna una coppia bianca che si era sottoposta alla fecondazione in vitro si e' ritrovata con due gemellini di colore. Si ritiene che sia il primo errore di questo tipo nel Paese, e la vicenda potrebbe scatenare una battaglia legale sulla paternita' dei neonati. E' possibile, si legge sul sito Bbc online, che la clinica abbia usato per errore sperma di un donatore di colore per fertilizzare l'ovulo della mamma, ma potrebbe anche essere stato impiantato nella donna un ovulo fecondato da una coppia nera. Secondo Mohammed Taranissi, responsabile del servizio di fecondazione assistita al Gynaecology Centre di Londra, esiste anche la possibilita', remota, che la coppia abbia trasmesso ai figli un disordine genetico responsabile della variazione della pigmentazione.
Lo scambio di provette e' il fantasma che si aggira nei centri di fecondazione assistita, la paura numero uno di chi ci lavora e delle coppie che cercano aiuto per avere un figlio. Ma non solo: secondo il presidente del nuovo comitato di bioetica, Francesco D'Agostino, "la possibilita' di errori, come quello avvenuto in Inghilterra, devono farci riflettere molto sulla procreazione assistita". A commento del probabile scambio di provette verificatosi in Gran Bretagna, D'Agostino aggiunge: "e' una manipolazione biologica". E al giornalista che gli chiedeva se per evitare casi come questi servissero piu' controlli, il professore ha risposto che il discorso e' piu' ampio: "la possibilita' di errori simili e' la prova del carattere manipolatorio di queste pratiche. La notizia ha un'importante valenza etica e deve far riflettere". Il bambino nato in provetta e rifiutato si ritroverebbe -a suo dire- "figlio di nessuno". "Gia' perche' si tratterebbe di un problema ancora piu' grave di uno scambio in culla. In quel caso comunque il bambino i genitori li ha, ci si puo' risalire. Con la fecondazione assistita il bambino si ritrova sicuramente senza padre, che puo' rifiutarlo, e forse anche senza madre". La legislazione italiana poi, su questo argomento, e' carentissima. "C'e' ora un disegno di legge che sara' discusso alla Camera -dice D?Agostino-. E? molto garantista. Comunque, un caso come quello inglese, in questo momento, non "avrebbe" leggi per indicare come gestirlo. La giurisdizione italiana prevede che la donna che partorisce il bambino sia automaticamente la madre, niente altro. Bisogna riflettere sulla gravita' etica della questione".
 
 
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