Il pioniere degli studi sulla fecondazione in vitro, il britannico Bob Edwards, si e' schierato a favore della clonazione umana, il cui divieto in Gran Bretagna, in vigore dal 2001, ritiene sia "infondato ed eccessivo".
In un'intervista al quotidiano Times, Edwards, professore emerito di riproduzione umana all'Universita' di Cambridge, ha ammesso che, allo stato attuale della ricerca, la clonazione a fini riproduttivi puo' essere eticamente troppo pericolosa, ma in futuro diventera' necessariamente la cura piu' valida ed affidabile per le coppie sterili.
"Credo sia infondato ed eccessivo vietare completamente la clonazione -ha dichiarato lo studioso-. Penso a quanti pazienti potrebbero beneficiarne". Nonostante lo stesso Edwards critichi gli attuali tentativi di clonazione di esseri umani, definendo questi tentativi "prematuri e irresponsabili", lo scienziato ribadisce che non dovrebbero esserci significative barriere etiche per sfruttare la tecnologia, una volta che quest'ultima abbia dato le necessarie garanzie, superando ogni test. Secondo Edwards, i cui studi sulla fertilizzazione artificiale 27 anni fa hanno condotto alla nascita del primo bambino in provetta, molte delle argomentazioni, anche morali, contro la clonazione sono frutto di pregiudizi senza fondamento, dal momento che ogni clone erediterebbe tutti, o quasi tutti, i geni dei suoi genitori e sarebbe dunque, a tutti gli effetti, un figlio legittimo.