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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Autorizzato Ian Wilmut per la clonazione terapeutica
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17 febbraio 2005 17:45
 
La legge che regolamenta la ricerca scientifica con le staminali embrionali e che permette la clonazione terapeutica e' del 2001. La prima autorizzazione a condurre esperimenti di questo genere e' stata rilasciata nell'agosto del 2004, e ora a febbraio 2005 giunge la seconda.
Il professore Ian Wilmut del Roslin Institute di Edimburgo ha ricevuto l'8 febbraio la licenza da parte dell'autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (HFEA, Human Fertilisation and Embryology Authority) per clonare embrioni umani a scopo terapeutico nell'ambito di una ricerca sulle malattie che colpiscono i motoneuroni, ovvero le cellule nervose addette al controllo dei movimenti.
La HFEA ha concesso al professor Wilmut ed ai suoi collaboratori, Paul de Sausa del Roslin Institute di Edinburgo e Christopher Shaw del King's college di Londra, di clonare cellule di pazienti affetti dalle malattie del motoneurone per studiare come queste si sviluppano nell'embrione.
Angela McNab, direttore esecutivo dell'inglese HFEA ha spiegato: "Noi riconosciamo che le malattie neuromotorie sono una grave malattia congenita. Dopo avere attentamente esaminato i risvolti medici, scientifici, giuridici ed etici della richiesta, abbiamo giudicato appropriato concedere al Roslin Institute una licenza di un anno per la ricerca su questa malattia".
Le cellule degli embrioni saranno usate per studiare come progredisce la malattia e anche per testare nuovi farmaci. La malattia e' provocata dalla morte delle cellule che controllano i movimenti nel cervello e nella colonna vertebrale. Attualmente la malattia e' incurabile, e colpisce circa 100.000 persone in Europa e negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, meta' delle persone affette muoiono entro 14 mesi dalla diagnosi.
I ricercatori preleveranno il DNA dalla pelle e dal sangue dei soggetti malati ed lo impianteranno in una cellula uovo umana il cui codice genetico e' stato rimosso. Dopo che la cellula uovo si e' trasformata in embrione, gli scienziati ne preleveranno alcune cellule allo scopo di studiarle per comprendere meglio la dinamica di sviluppo di queste malattie.
Gli embrioni verrebbero distrutti al sesto giorno di sviluppo, quando cioe' raggiungono lo stadio di blastocisti, il livello di sviluppo embrionale che precede il momento in cui l'embrione puo' essere impiantato nell'utero.
Una simile licenza era gia' stata concessa ad agosto ad un gruppo di ricercatori dell'universita' di Newcastle al fine di clonare embrioni dai quali estrarre cellule staminali da utilizzare in nuovi trattamenti contro malattie incurabili come l'Alzheimer ed il morbo di Parkinson.
Gia' in agosto la concessione della licenza aveva sollevato le polemiche dei gruppi di pressione per la tutela del diritto alla vita secondo i quali la clonazione di un embrione umano, sebbene per scopi terapeutici, implica la creazione e la successiva distruzione di una vita umana.
La clonazione terapeutica e' un tema controverso in tutto il mondo. Tra i principali oppositori vi e' il presidente americano George Bush, che ha promesso di introdurre negli Usa un divieto totale sulla clonazione di embrioni ed alcuni mesi fa aveva fatto pressioni sulle nazioni Unite affinche' adottassero la stessa linea.
In Gran Bretagna la clonazione a scopo riproduttivo e' illegale, ma quella terapeutica, il cui obbiettivo e' di creare embrioni dai quali estrarre cellule staminali utili nella cura di diverse malattie, e' legale dal 2001. Wilmut -che nel 1996 aveva clonato la famosa pecora Dolly- ha sottolineato che "il nostro obbiettivo e' di ottenere cellule staminali puramente a scopo di ricerca. Non si tratta assolutamente di clonazione a fini riproduttivi".
L'impiego delle cellule staminali costituisce un grosso vantaggio per la ricerca medica poiche' questo tipo di cellule puo' svilupparsi in qualsiasi tipo di tessuto umano, come quello osseo, nervoso o muscolare. L'obbiettivo degli scienziati e' di studiarle e imparare a manipolarle per poi usarle per curare condizioni come cancro, diabete e malattie neurologiche.
"Abbiamo trascorso 20 anni a cercare i geni che causano le malattie del motoneurone e finora ne abbiamo trovato solo uno. Questo potenzialmente potrebbe essere il grande passo avanti", ha dichiarato Shaw.
"E' un grave attentato alla vita umana". Cosi' don Roberto Colombo, responsabile del Centro di Biologia umana dell'Universita' Cattolica di Milano, sull'autorizzazione ricevuta da Wilmut. "La tecnica non e' nuova. Si tratta di applicare all'uomo un espediente gia' utilizzato in zootecnia. Ma qui si avra' la clonazione di un essere umano, sia pure nei primi giorni di vita, un embrione, allo scopo di prelevarne le cellule staminali. Questo sistema non e' strettamente richiesto dalla scienza, perche' ci sono altre strade per arrivare alle staminali, ma pone enormi problemi morali". Secondo Colombo, infatti, "qui si tratta di avallare un grave attentato alla vita umana. Perche' l'intenzione e' quella di creare un nuovo organismo umano al solo scopo di ucciderlo dopo pochi giorni. E' la vita umana strumentalizzata al fine di produrre cellule staminali utili alla ricerca scientifica".
 
 
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