testata ADUC
 FRANCIA - FRANCIA - Francia. Le Chiese europee, un appuntamento sulla bioetica
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
11 dicembre 2003 21:08
 
Un'ottantina di persone di diverse tradizioni religiose provenienti da tutta Europa si sono interrogate per tre giorni sulle sfide etiche poste dai recenti sviluppi scientifici biomedici e biotecnologici. ''Chiese e bioetica'': questo il tema di una consultazione europea promossa dal Gruppo di lavoro sulla bioetica della Commissione Chiesa e Societa' della Conferenza delle chiese europee (KEK) svoltasi a Strasburgo in Francia dal 27 al 29 novembre.
Al termine del convegno i rappresentanti della KEK hanno redatto un documento comune che mette a punto le convergenze, ma anche le tante divergenze, che ancora esistono su questi temi cosi' delicati. "Bisogna dire che nel corso dei lavori e' stato davvero notevole il livello di ascolto reciproco. Anche sulle questioni piu' delicate si e' riusciti a mantenere una buona comunicazione'' ha dichiarato Anna Rollier, interpellata dall'Agenzia stampa NEV, rilevando pero' come lo stesso documento "riflette la grande eterogeneita' delle posizioni sui temi a sfondo etico. Particolarmente spinosa tutta la questione che ruota intorno alla ricerca sull'embrione umano, anche se sovrannumerario, cioe' che non puo' neanche piu' essere utilizzato per la procreazione assistita. Su questo punto e' stato impossibile, per ora, trovare un accordo tra le varie componenti della KEK".
Gli argomenti della consultazione presentati da diversi esperti vertevano su: i test genetici; le diagnosi prenatali e preimpianti; la medicina rigenerativa (a partire dalle cellule staminali) e il rispetto dell'embrione umano. "La discussione di questi temi controversi" specifica il documento "ha portato al riconoscimento di un insieme di valori e di principi comuni, ma anche di ambiti di divergenza e, a volte, addirittura di contraddizioni. Questi valori comprendono in particolare la dignita' umana fondata sulla convinzione che l'essere umano e' creato ad immagine di Dio".
Per quanto riguarda i test genetici, i partecipanti hanno riconosciuto l'utilita' di alcune nuove possibilita' di diagnosi e di comprensione di certe malattie e di eventuali nuove terapie ad essi correlati. Nessun accordo e' stato trovato rispetto all'eventualita' di proporre dei test genetici in assenza di possibilita' di terapia. I partecipanti ritengono tuttavia che le chiese dovrebbero sostenere e promuovere il ricorso alla consulenza genetica e offrire un loro specifico accompagnamento spirituale e sottolineano i rischi di una discriminazione (per esempio a livello delle compagnie assicurative) legata all'informazione genetica.
Tanto per la diagnosi preimpianto quanto per la medicina rigenerativa, si e' fatto strada un consenso generale per affermare che l'embrione umano ha diritto al rispetto legato alla dignita' umana e a un certo grado di protezione. Grandi sono state invece le divergenze sullo statuto morale dell'embrione, e sulla ricerca utilizzante cellule staminali embrionali e sul loro utilizzo terapeutico. I partecipanti sono stati unanimi nell'incoraggiare la ricerca utilizzante cellule staminali adulte e cellule del cordone ombelicale. Tutti hanno rifiutato la clonazione riproduttiva. Gli embrioni sovrannumerari hanno suscitato una forte controversia, in particolare in riferimento al fatto di sapere se c'e' una differenza morale tra la loro morte nel corso della ricerca e il fatto di non conservarli in vita. Si e' trovato invece consenso sul fatto di chiedere che la produzione di embrioni sovrannumerari nel quadro dell'assistenza medica alla procreazione sia ridotta il piu' possibile.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS