E' arrivato nell'aula del Senato il dibattito sulla clonazione terapeutica, e sulla posizione che il Paese dovrebbe assumere in sede Onu sulla convenzione internazionale. Vi hanno preso parte anche personalita' importanti della scienza e non solo colombiane.
"Dobbiamo aprire il dibattito, aprire le porte, eliminare le barriere. Il mondo intero sta progredendo dal punto di vista scientifico e la Colombia, a differenza di altri Paesi dell'America Latina, ha sviluppato una grande tecnologia nella clonazione delle cellule staminali a fini terapeutici", ha detto il senatore Jairo Clopatofsky (Movimiento Cívico Independiente, clicca qui), sulla sedia a rotelle dal 1982 a causa di un incidente automobilistico.
Alla discussione ha partecipato anche John Mcdonald, medico di Christopher Reeve, che ha commentato come questa possa essere una opportunita' per la Colombia per divenire leader in America Latina in questo campo. "Ritengo importante si legiferi su questi temi. E' una procedura molto importante che pretende di far evolvere la medicina e che puo' permettere di avvicinarsi sempre di piu' alle terapie", ha aggiunto Mcdonald.
Quando e' stato il suo turno, il genetista Emilio Yunis ha spiegato che in Spagna e' stata appena regolamentata la ricerca sugli embrioni sovrannumerari congelati nelle cliniche di fecondazione assistita, e in Colombia non e' vietata la clonazione terapeutica: "nell'articolo 133 del Codice Penale compare il divieto della clonazione riproduttiva, cioe', fare copie identiche di una persona".
Secondo il senatore Clopatofsky ci sono addirittura tre articoli del Codice che aprono la strada alla clonazione terapeutica, ma, non essendo collegati, non sono in grado di regolamentarla, cosa che potrebbe essere fatta con un progetto di legge specifico, il cui iter legislativo potrebbe finalmente partire.