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 VATICANO - VATICANO - Citta' del Vaticano. Giovanni Paolo II sull'inviolabilita' dell'embrione
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20 gennaio 2005 17:59
 
Non e' "eticamente ammissibile nulla che violi la integrita' e dignita'" dell'embrione umano, che e' "soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato che se ne sviluppa".
Giovanni Paolo II ha voluto indicare agli ambasciatori dei 170 Paesi che hanno relazioni diplomatiche con la Santa Sede, quattro "sfide" per il 2005 perche' esse vengano considerate anche "nei rapporti internazionali". Difesa della vita, cioe' anche dell'embrione e della famiglia. Pane "per tutti gli abitanti della terra". Pace "bene sommo e sogno di tutte le generazioni". "Liberta'" in particolare quella "religiosa".

La "prima" sfida, ha indicato, e' quella della "vita" e "lo Stato ha come suo compito primario proprio la tutela e la promozione della vita umana". Per questo ha riproposto la nota "posizione della Chiesa" su "aborto, procreazione assistita", staminali e clonazione.
Nel suo lungo discorso in francese, il Pontefice ha menzionato in primo luogo "la sfida della vita", "primo dono che Dio ci ha fatto", la cui tutela e promozione e' "compito primario" dello Stato. "La sfida della vita si va facendo in questi ultimi anni sempre piu' vasta e piu' cruciale. Essa si e' venuta concentrando in particolare sull'inizio della vita umana, quando l'uomo e' piu' debole e deve essere piu' protetto". "Concezioni opposte si confrontano sui temi dell'aborto, della procreazione assistita, dell'impiego di cellule staminali embrionali umane a scopi scientifici, della clonazione", ha constatato.
"La posizione della Chiesa, suffragata dalla ragione e dalla scienza, e' chiara: l'embrione umano e' soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato che se ne sviluppa. Nulla pertanto e' eticamente ammissibile che ne violi l'integrita' e la dignita'". "Una ricerca scientifica che degradi l'embrione a strumento di laboratorio non e' degna dell'uomo", ha aggiunto.
"La ricerca scientifica in campo genetico va bensi' incoraggiata e promossa, ma, come ogni altra attivita' umana, non puo' mai essere esente da imperativi morali; essa puo' del resto svilupparsi con promettenti prospettive di successo nel campo delle cellule staminali adulte".
La sfida di difendere la vita, ha proseguito, implica anche la difesa del suo "sacrario", "la famiglia". "In alcuni Paesi essa e' minacciata anche da una legislazione, che ne intacca -talvolta anche direttamente- la struttura naturale, la quale e' e puo' essere esclusivamente quella di una unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio". La famiglia e' per il Papa la "fonte feconda della vita e presupposto primordiale ed imprescindibile della felicita' individuale degli sposi, della formazione dei figli, e del benessere sociale, anzi della stessa prosperita' materiale della nazione, venga minata da leggi dettate da una visione restrittiva ed innaturale dell'uomo".

"Se le dichiarazioni del Papa esprimessero soltanto le posizioni del capo di un'organizzazione religiosa, riguarderebbero la Chiesa cattolica e i suoi fedeli, liberi di decidere se conformarsi a delle prescrizioni volte a negare la speranza a milioni di malati e disabili", commenta Marco Cappato, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni. "Ma il Papa parla anche da Capo di Stato, di fronte ai rappresentanti diplomatici di 170 Paesi, forte dello status speciale, recentemente ottenuto dalla Santa Sede, di "Osservatore" alle Nazioni Unite. Lo Stato della "Santa Sede" e' infatti a capo dell'iniziativa politica e diplomatica per far approvare all'ONU una convenzione internazionale per la messa al bando della clonazione terapeutica. Lo Stato della "Santa Sede", abbondantemente finanziato dallo Stato italiano, e' anche impegnato nella campagna contro i referendum per l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita. Le dichiarazioni di oggi del Papa hanno dunque il valore di rilancio, nelle forme piu' solenni, di una vera e propria campagna politica mondiale che il Vaticano sta conducendo. Mentre sul piano italiano le dichiarazioni coincidono con l'apertura del dibattimento alla Corte costituzionale sull'ammissibilita' dei quesiti referendari, sul piano internazionale va sottolineato che tra un mese (il 14-15 febbraio) si riunira' il Gruppo di lavoro incaricato dall'Assemblea generale dell'ONU di prendere una decisione sulla messa al bando della clonazione terapeutica".
 
 
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