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 AMERICHE - AMERICHE - Caraibi. Una bioetica latinoamericana?
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Notizia 
16 settembre 2004 20:34
 
Specialisti di bioetica dei Caraibi si sono ritrovati a Cuba per cercare delle risposte comuni alle necessita' della regione, diverse da quelle di altri Paesi, due esempi per tutti: la riproduzione assistita e la clonazione. Presenti una ventina di scienziati in rappresentazione di sei Paesi.
Il presidente della Rete Latinoamericana di Bioetica, Volnei Garrafa, che ha aperto l'incontro, si e' mostrato preoccupato per il tentativo che da qualche anno viene fatto per omologare tutte le questioni bioetiche, in particolare il pericolo arriva dagli Stati Uniti che stanno cercando di imporre delle linee di lavoro, o di idee, che non coincidono ne' con lo sviluppo ne' con le richieste della scienza nella regione.
Si tratta "della importazione acritica di pacchetti etici", cioe' l'esatta contraddizione della stessa disciplina della bioetica, che "non e' normativa" e che non "lavora con assoluti morali", e deve altresi' rispettare le differenze culturali. "Clonazione, fecondazione assistita, transgenici, fanno parte della bioetica, pero' non sono la parte piu' importante per l'America Latina", ha spiegato l'esperto brasiliano. "Tanto importanti come i temi emergenti, sono quelli persistenti, come l'esclusione sociale, la discriminazione, il razzismo".
Il presidente della Commissione Nazionale di Bioetica della Repubblica Domenicana, Andrés Peralta, si e' detto d'accordo con questa analisi, e ha rilanciato: "credo che abbia molta ragione nel fatto che dobbiamo tenere in conto la nostra cultura e costruire un movimento bioetico proprio dell'America Latina per cercare una soluzione ai problemi che ci fanno restare in grande ritardo". "Dobbiamo dare priorita' ai principi delle comunita', piu' che a quelli delle individualita'".
 
 
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Il presidente della Rete Latinoamericana di Bioetica, Volnei Garrafa, che ha aperto l'incontro, si e' mostrato preoccupato per il tentativo che da qualche anno viene fatto per omologare tutte le questioni bioetiche, in particolare il pericolo arriva dagli Stati Uniti che stanno cercando di imporre delle linee di lavoro, o di idee, che non coincidono ne' con lo sviluppo ne' con le richieste della scienza nella regione.
Si tratta "della importazione acritica di pacchetti etici", cioe' l'esatta contraddizione della stessa disciplina della bioetica, che "non e' normativa" e che non "lavora con assoluti morali", e deve altresi' rispettare le differenze culturali. "Clonazione, fecondazione assistita, transgenici, fanno parte della bioetica, pero' non sono la parte piu' importante per l'America Latina", ha spiegato l'esperto brasiliano. "Tanto importanti come i temi emergenti, sono quelli persistenti, come l'esclusione sociale, la discriminazione, il razzismo".
Il presidente della Commissione Nazionale di Bioetica della Repubblica Domenicana, Andrés Peralta, si e' detto d'accordo con questa analisi, e ha rilanciato: "credo che abbia molta ragione nel fatto che dobbiamo tenere in conto la nostra cultura e costruire un movimento bioetico proprio dell'America Latina per cercare una soluzione ai problemi che ci fanno restare in grande ritardo". "Dobbiamo dare priorita' ai principi delle comunita', piu' che a quelli delle individualita'".
 
 
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