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 CANADA - CANADA - Canada. Staminali e tumori del sangue: continua una sperimentazione
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3 febbraio 2005 18:41
 
La compagnia biotech AnorMed ha annunciato l'inizio della seconda parte della Fase III di una sperimentazione clinica su un agente stimolante delle staminali, utile per i trapianti. Il prodotto, chiamato AMD3100, ha la funzione di localizzare determinate cellule staminali ematopoietiche e immetterle nella circolazione periferica piuttosto che nel midollo. Questa fase della sperimentazione e' studiata per verificare l'utilizzo di AMD3100 su 600 pazienti, meta' dei quali affetti da linfoma di Non-Hodgkin's e l'altra da mieloma multiplo.
Il trapianto di cellule staminali e' una terapia volta a "ristrutturare" il sistema immunitario dei pazienti che hanno subito delle chemioterapie contro i tumori del sangue. Piu' alto e' il numero di staminali a disposizione, piu' alte sono le probabilita' di successo.
"Siamo convinti che il nostro prodotto possa aiutare i malati di cancro che hanno subito pesanti prove con le chemioterapie. Siamo inoltre soddisfatti perche' in cosi' poco tempo siamo riusciti a coinvolgere numerosi centri di trapianti e ricercatori dal Nord America e dall'Europa, per questa sperimentazione che preannuncia grandi risultati", spiega Gary Calandra, vice presidente della sezione per lo Sviluppo Clinico, della AnorMed. Tra gli obbiettivi principali vi e' appunto l'incremento della produzione di cellule staminali, l'aumento in proporzione delle staminali recepibili dal sistema circolatorio, e la diminuzione delle sedute di aferesi previste per i pazienti che hanno ricevuto trapianti.
Negli studi preclinici, condotti su circa 250 pazienti, il prodotto aveva dimostrato di essere estremamente utile e efficace in piu' del 50% dei casi. Cio' nonostante, i pazienti che hanno ricevuto una quantita' di staminali superiore a quella ottimale, hanno dimostrato di avere difficolta' nel recuperare completamente le funzioni del sistema immunitario. L'uso di AMD3100, secondo gli esperti, potra' aiutare ad evitare queste complicazioni, e rendere il trapianto di staminali una procedura meno invasiva.
 
 
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