Due ricerche realizzate all'Incor, l'Istituto del Cuore, di Brasilia rafforzano le speranze sull'efficacia dell'uso delle cellule staminali per la cura e il trattamento dei problemi cardiaci. I due lavori, realizzati su gruppi di pazienti ad alto rischio hanno mostrato risultati soddisfacenti, tanto che a breve verra' aumentato il numero dei pazienti.
"I dubbi precedentemente esistenti per l'impiego di questa terapia si stanno dissipando poco a poco", spiega al quotidiano brasiliano O Estado de S. Paulo il direttore del Laboratorio di Insufficienza Cardiaca e Trapianti di organi e cellule, Edimar Bocchi. I due lavori sono iniziati un anno e mezzo fa, dieci i volontari per ciascun gruppo, tutti in lista di attesa per un trapianto del cuore, due le tecniche utilizzate.
Nel gruppo di Edimar Bocchi ai pazienti veniva somministrato un enzima, la filgrastina, che fa si' che le cellule staminali da midollo osseo migrino verso il sangue; una volta filtrato il sangue, queste cellule staminali vengono trattate, separate e quindi applicate nel cuore attraverso un catetere.
Il secondo gruppo coordinato dal direttore della Divisione chirurgica dell'Incor, Sérgio Almeida Oliveira ha applicato l'atra tecnica. Durante una operazione viene prelevato un campione di midollo osseo, che viene inviato al laboratorio perche' siano selezionate le cellule staminali, durante l'intervento chirurgico vengono creati dei "ponti" per ripristinare la circolazione, le staminali vengono iniettate nelle zone infartuate, parti in cui non era possibile realizzare una rivascolarizzazione.