Si e' tenuta a Melbourne, il 12 il 13 ottobre, un convegno sulle cellule staminali organizzata dall'Australian Stem Cell Centre, e diretta dal prof. Alan Trounson.
All'incontro hanno partecipato molti esperti del settore, tra i quali il prof. Ron McKay, del National Institute of Health degli Usa, e specializzato in biologia molecolare. Il prof. McKay in un'intervista rilasciata alla ABC (Australian Broadcasting Corporation), ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il rapporto tra ricerca e risultati clinici. Ne riportiamo gli aspetti salienti.

D.[.] Questo settore di ricerca offre nuove speranze per malattie che sino ad oggi si ritenevano incurabili, come il Parkinson, la quadriplegia, le paralisi. Ma queste speranze non rischiano di apparire "troppo" promettenti di quanto lo siano in realta'?
McKay Diciamo che e' difficile da stabilire. [.] E' difficile anche perche' viviamo in un tempo in cui ci si aspettano progressi in tempi rapidi. Ma io credo che questo campo di ricerca interessi cosi' tanto perche' e' cio' che sono in grado di fare le cellule staminali a destare questo interesse. Ad oggi, in laboratorio, e' possibile prendere un topo, sottoporlo a livelli di radiazioni fatali, e poi con l'uso di alcune cellule, aiutarlo a guarire e a concludere normalmente il suo ciclo vitale. E' importante, perche' queste operazioni sono possibili anche su altri tessuti. Questo e' il potenziale sul quale vogliamo focalizzarci, per poi applicarlo a beneficio dei pazienti.

D.Non crede che, a causa del gran parlare, si corra il pericolo di sopravvalutare le speranze? O di concentrare il dibattito su cose che realmente non sono ancora successe o che forse non accadranno mai?
McKay Si', credo che sia una preoccupazione ragionevole. Ma il mio timore maggiore e' che questo possa ostacolare il progresso costante della ricerca. Ad esempio, io ho avuto modo di parlare con molti Governi di diversi Paesi, e la sensazione che ho avuto e' che essi si preoccupino solo degli investimenti che hanno fatto. Molti infatti hanno impiegato molto denaro per la ricerca e si aspettano dei risultati concreti in tempi utili per le elezioni. Ma nella realta', la scienza ha dei tempi lunghi, che possono anche essere 10 o 20 anni, prima che si traduca in realta' clinica.

D. Secondo lei, qual e' l'innovazione medica piu' prossima ad accadere? Quando la ricerca sulle staminali sara' pressoche' completa, quale area della medicina sara' la prima a mostrare i risultati?
McKay E' una domanda interessante. Io credo che il tema delle staminali stia per rivoluzionare l'intera area della medicina. Per ora si tende a parlarne solo in termini di malattie degenerative, come il Parkinson o il diabete, casi nei quali la guarigione sta nella sostituzione delle cellule. Ma credo che con il tempo, potremo capire meglio dei fenomeni ancora oscuri come il cancro, e in generale, avremo una concezione diversa della vita umana.