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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Australia. Christine Mummery: le colpe dell'Europa
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16 ottobre 2003 19:40
 
In occasione di un convegno internazionale tenutosi a Melbourne sulla ricerca sulle cellule staminali, organizzato il 12 e 13 ottobre dall'Australian Stem Cell Centre, la dott.ssa Christine Mummery, dell'Hubrecht Laboratory, in Olanda, ha rilasciato un'intervista alla Abc (Australian Broadcasting Corporation), dove ha avuto modo di parlare del rapporto tra leggi restrittive e progresso scientifico. Ne riportiamo gli aspetti piu' interessanti.

D.La dottoressa e il suo team, l'anno scorso sono riusciti a creare un cuore in grado di battere, partendo da una piccola riserva di cellule staminali. Ad oggi pero', sembra sempre piu' difficile fare questi esperimenti in Europa...
Mummery La situazione europea si presenta veramente frammentata, e molti di noi sono convinti che sia un'azione mirata di alcuni Paesi che sperano di bloccare la ricerca in generale. Un atteggiamento molto scorretto, che di fatto impedisce a molti di lavorare seriamente.

D. L'altro colosso della ricerca medica, gli Usa, ha gia' predisposto misure per quanto riguarda l'uso di queste cellule; ha infatti vietato la creazione di nuove linee di staminali embrionali e ha tagliato molti finanziamenti federali alla ricerca. Tutto questo fa pensare che l'Australia sia in una posizione favorita rispetto agli altri, sia per accogliere nuovi ricercatori, che per condurre delle ricerche che altrimenti non potrebbero essere fatte oltreoceano.
Mummery Si', certo, e' possibile. Gli europei generalmente sono molto interessati all'Australia. Qui infatti lavorano gia' molti europei, che si sentono a proprio agio in questo ambiente. Ci sono molte possibilita' per i ricercatori veramente motivati, adesso che anche la legislazione favorisce e accoglie la scienza.

D.Suona quasi come una "fuga di cervelli" al contrario..[.] Ma parliamo degli aspetti economici. Secondo lei professoressa, l'Europa sta cedendo il suo potenziale con questo atteggiamento?
Mummery Si', assolutamente, e questa e' una grossa discrepanza per il vecchio continente. Se si va a leggere il nuovo Framework Six Program (programma quinquennale dell'Unione Europea per la ricerca, n.d.r.), una delle attenzioni maggiori e' rivolta all'industria biotech. Ma se la legge non permette di creare un ambiente in grado di produrre, sostanzialmente ci penalizziamo da soli. Le obiezioni piu' dure le riceviamo da Paesi come Germania, Italia e Irlanda: non vogliono che i soldi dell'Ue finanzino la ricerca. Ecco perche' e' estremamente difficile ottenere un consenso generale in Europa, e io credo che non lo raggiungeremo mai.
 
 
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