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Suicidio assistito. Direttore procuratori britannici: almeno 20 casi archiviati in un anno
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Articolo di Pym
18 dicembre 2010 11:05
 
Durante le audizioni della Commissione sull’assistenza a morire con dignità, è emerso che il Direttore dei procuratori britannici si è rifiutato di perseguire penalmente almeno 20 persone sospettate di aver assistito qualcuno a commettere suicidio. Lo scrive il quotidiano Daily Mail.  Keir Stermer ha dichiarato che i casi in questione erano “complicati” e coinvolgevano famiglie i cui cari erano accusati di assistenza al suicidio.
Questi dati hanno fatto infuriare i gruppi anti-eutanasia, che hanno accusato il Capo dei procuratori di aver riscritto e violato la legge sul suicidio assistito.
Nei primi mesi del 2010, Starmer aveva pubblicato linee guida che i procuratori dovevano seguire per decidere se procedere o meno con l’azione penale. Queste linee guida, richieste da una sentenza della suprema istanza giudiziaria britannica a seguito al caso di Debby Purdy, suggeriscono ai magistrati di non perseguire chi aiuta un proprio caro a morire per compassione, nonostante la legge sul suicidio del 1961 preveda una pena detentiva di 14 anni per chi assiste o incita a commettere suicidio.
Starmer ha rivelato questi dati durante un’inchiesta sul suicidio assistito guidata da Lord Falconer, ex Lord Chacellor e vocale sostenitore del diritto a morire con dignità.
Durante l’anno fiscale che si è chiuso nel marzo 2010, Starmer ha ricevuto 19 casi di suicidio assistito. Diciassette di questi casi, ha spiegato Starmer, non sono stati perseguiti, un caso è attualmente sotto esame, mentre il rimanente è stato archiviato dalla polizia. Da marzo sono giunti all’Ufficio di Starmer ulteriori 14 casi, tre dei quali sono già stati archiviati e undici sono ora sotto esame.
“Questi casi sono tutti difficili, sono molto difficili, un sacco di circostanze difficili, e richiedono una intensa attività investigativa”, ha spiegato il Capo dei procuratori. Starmer si è rifiutato di esprimere una propria opinione sulla necessità o meno di cambiare la legge: “Sono sempre stato riluttante a esprimere un’opinione in passato. E non lo farò ora”. Ha aggiunto che è difficile trovare un elemento comune e giungere a conclusioni univoche basandosi su questi 20 casi: “E’ pericoloso trarre conclusioni su soli 20 casi, ma in generale erano casi all’interno della famiglia o situazioni familiari, atti compassionevoli di individui che molto spesso avevano vissuto con il defunto per un lungo periodo, con cui avevano una relazione, e spesso una relazione affettiva molto forte”.
Le dichiarazioni di Starmer sono state prontamente etichettate come “scandalose” dall’associazione religiosa e conservatrice Care Not Killing Alliance, un cui portavoce ha detto: “Sappiamo come la pensa il Direttore, e abbiamo detto chiaramente quest’anno che queste linee guida rendono improbabile l’incriminazione. Starmer si sta facendo gioco della legge rendendo in sostanza legale il suicidio assistito”.
L’inchiesta di Lord Falconer è stata in parte finanziata dallo scrittore Terry Pratchett, sostenitore del suicidio assistito. I critici accusano la commissione di essere troppo favorevole alla morte con dignità. L’inchiesta, che mira a offrire soluzioni su come garantire il diritto all’autodeterminazione, durerà fino a settembre 2011.
Oltre 100 cittadini britannici si sono recati in Svizzera presso la clinica Dignitas per ricevere aiuto a morire, tra cui anche pazienti non affetti da malattie terminali. Nessun parente o amico che ha viaggiato con queste persone è stato per ora incriminato, anche se spesso ci sono state indagini di polizia.

IL CASO DI TONY NICKLINSON - Durante le audizioni della commissione di Lord Falconer è stato ascoltato anche Tony Nicklinson, ingegnere civile di 56 anni, affetto dalla terribile sindrome “locked-in” dopo un ictus catastrofico nel 2005. Bloccato su una sedia a rotelle, puo’ comunicare solo con il movimento della testa e degli occhi. Dell'audizione parla il quotidiano The Telegraph.
Nicklinson vuole che la moglie lo aiuti a togliersi la vita, ma teme che possa essere poi perseguita penalmente. Ha detto di volersi recare in Svizzera presso Dignitas se l’inchiesta di Lord Falconer non riuscirà a provocare una modifica della legge che gli consenta di esercitare il diritto all’autodeterminazine.
Anche la moglie di Nicklinson, Jane, ha parlato dinnanzi alla commissione. L’ex infermiera ha detto: “E’ determinato a morire e ne parla ormai da molto tempo; non cambierà opinione. In un mondo ideale potrei dargli un sedativo o un medico potrebbe somministrargli una dose letale. Ma siamo in contatto con Dignitas e Tony ha detto che se fallisce questo tentativo andremo là”.
Nicklinson comunica con i propri cari attraverso una lavagnetta e delle lettere, guardando in una direzione e facendo cenno con il capo quando vengono scritte le lettere giuste. Non puo’ muovere nessun’altra parte del corpo. Un giorno ha fatto scrivere alla moglie: “Aiutami a morire”.
“Quando siamo tornati in Gran Bretagna [dalla Grecia, dove si era verificato l’ictus], era poco dopo aver capito che non sarebbe migliorato”, ha spiegato Jane. “Mi ha chiesto di aiutarlo a morire. Gli abbiamo detto di aspettare qualche anno per capire se avrebbe potuto abituarsi. Tutti coloro che conoscevano Tony prima della malattia capirebbero. Era corpo e anima del festeggiare, un maschio alpha che giocava a rugby. Giocava nella sua squadra locale di rugby e guardava ogni partita in tv. Ora passa circa dieci ore a letto ogni giorno e raramente esce fuori di casa”.
La coppia si sta ora adoperando per cambiare la legge sull’eutanasia attiva. Nicklinson non puo’ infatti porre fine alla propria vita senza l’aiuto diretto e attivo di un terzo, che sarebbe probabilmente incriminato per omicidio e condannato ad una sentenza minima obbligatoria.
 
 
 
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