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Spagna. Richiesta di depenalizzazione dell'eutanasia
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Articolo di Rosa a Marca
22 marzo 2007 0:00
 
Francisco Garrido, deputato dei Verdi, associato al Gruppo Socialista del Congreso, proporra' alla direzione del proprio Gruppo Parlamentare di redigere un emendamento alla riforma del Codice penale, in discussione alla Camera Bassa, che affronti la "depenalizzazione" dell'eutanasia attiva volontaria.
Secondo Garrido, il caso di Inmaculada Echevarria, morta una settimana fa all'ospedale San Juan de Dios di Granada dopo il distacco del respiratore artificiale che la teneva in vita, cosi' come aveva chiesto lei per iscritto il 21 novembre scorso, rende "necessario piu' che mai" affrontare l'eutanasia attiva volontaria. La sua opinione e' che l'emendamento dovrebbe essere orientato ad eliminare dal Codice Penale gli articoli relativi al suicidio assistito, approfittando dell'"ampia riforma" in discussione alla Camera sulla legge organica, per affrontare, con legge specifica, la regolamentazione dell'eutanasia attiva volontaria. Garrido ha sostenuto che "le ragioni di inopportunita'", addotte dal PSOE all'inzio della legislatura per esimersi dall'affrontare la depenalizzazione dell'eutanasia, oggi non ci sono, giacche' il caso di Inmaculada Echevarria ha evidenziato il "sostegno maggioritario" della societa' in questa direzione. "A noi pare cosa buona che sia stato risolto il dramma di Inmaculada Echevarria, poiche', costringere qualcuno a vivere in condizioni che avverte come indegne ed insopportabili, costituisce un grave attentato alla liberta' dell'individuo", ha spiegato Garrido, che ha stigmatizzato "la paura" del presidente della Giunta, Manuel Chaves, e della responsabile della Sanita', Maria Jesus Montero, di parlare di "eutanasia passiva volontaria" riferendosi al caso in questione. A suo giudizio, la vicenda di Inmaculada Echevarria ha mostrato "a vescovi fondamentalisti, ogni giorno piu' vicini all'estrema destra, e ai politici spaventati, che nascondono il termine reale di eutanasia passiva per parlare di accanimento terapeutico, che si trattava di mantenimento artificiale in vita contro la volonta' della persona". Il leader andaluso dei Verdi ha ricordato che il suo partito nella scorsa legislatura ha presentato un proposta al Parlamento andaluso pro legalizzazione dell'eutanasia, poi corretta in senso moderato, dove si chiedeva alla Giunta d'affrontare una Legge di Dichiarazione Anticipata della Volonta' di Vita che, secondo lui, e' cio' che "in qualche maniera e' stato applicato ad Inmaculada". Garrido e' in attesa di una risposta del PSOE.
Nel frattempo, Servimedia informa che la Federazione spagnola delle Associazioni Pro-vida hanno insistito con i poteri pubblici "e tutta la societa'" a fornire ai malati "un'assistenza integrale" a ogni stadio della malattia, per evitare situazioni come quella di Inmaculada Echevarria. La presidente dell'Associazione, Alicia Latorre, ha puntualizzato: "Cio' che chiediamo e' un aiuto psicologico reale affinche' le persone che si trovino in situazioni molto dure trovino un senso alla propria vita e si sentano accompagnate ed amate". Ha poi aggiunto che "la soluzione non puo' essere quella di eliminare il paziente, ne' direttamente, ne' togliendogli gli apparecchi ordinari e necessari per la vita".
 
 
 
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22 marzo 2007 0:00
 
Francisco Garrido, deputato dei Verdi, associato al Gruppo Socialista del Congreso, proporra' alla direzione del proprio Gruppo Parlamentare di redigere un emendamento alla riforma del Codice penale, in discussione alla Camera Bassa, che affronti la "depenalizzazione" dell'eutanasia attiva volontaria.
Secondo Garrido, il caso di Inmaculada Echevarria, morta una settimana fa all'ospedale San Juan de Dios di Granada dopo il distacco del respiratore artificiale che la teneva in vita, cosi' come aveva chiesto lei per iscritto il 21 novembre scorso, rende "necessario piu' che mai" affrontare l'eutanasia attiva volontaria. La sua opinione e' che l'emendamento dovrebbe essere orientato ad eliminare dal Codice Penale gli articoli relativi al suicidio assistito, approfittando dell'"ampia riforma" in discussione alla Camera sulla legge organica, per affrontare, con legge specifica, la regolamentazione dell'eutanasia attiva volontaria. Garrido ha sostenuto che "le ragioni di inopportunita'", addotte dal PSOE all'inzio della legislatura per esimersi dall'affrontare la depenalizzazione dell'eutanasia, oggi non ci sono, giacche' il caso di Inmaculada Echevarria ha evidenziato il "sostegno maggioritario" della societa' in questa direzione. "A noi pare cosa buona che sia stato risolto il dramma di Inmaculada Echevarria, poiche', costringere qualcuno a vivere in condizioni che avverte come indegne ed insopportabili, costituisce un grave attentato alla liberta' dell'individuo", ha spiegato Garrido, che ha stigmatizzato "la paura" del presidente della Giunta, Manuel Chaves, e della responsabile della Sanita', Maria Jesus Montero, di parlare di "eutanasia passiva volontaria" riferendosi al caso in questione. A suo giudizio, la vicenda di Inmaculada Echevarria ha mostrato "a vescovi fondamentalisti, ogni giorno piu' vicini all'estrema destra, e ai politici spaventati, che nascondono il termine reale di eutanasia passiva per parlare di accanimento terapeutico, che si trattava di mantenimento artificiale in vita contro la volonta' della persona". Il leader andaluso dei Verdi ha ricordato che il suo partito nella scorsa legislatura ha presentato un proposta al Parlamento andaluso pro legalizzazione dell'eutanasia, poi corretta in senso moderato, dove si chiedeva alla Giunta d'affrontare una Legge di Dichiarazione Anticipata della Volonta' di Vita che, secondo lui, e' cio' che "in qualche maniera e' stato applicato ad Inmaculada". Garrido e' in attesa di una risposta del PSOE.
Nel frattempo, Servimedia informa che la Federazione spagnola delle Associazioni Pro-vida hanno insistito con i poteri pubblici "e tutta la societa'" a fornire ai malati "un'assistenza integrale" a ogni stadio della malattia, per evitare situazioni come quella di Inmaculada Echevarria. La presidente dell'Associazione, Alicia Latorre, ha puntualizzato: "Cio' che chiediamo e' un aiuto psicologico reale affinche' le persone che si trovino in situazioni molto dure trovino un senso alla propria vita e si sentano accompagnate ed amate". Ha poi aggiunto che "la soluzione non puo' essere quella di eliminare il paziente, ne' direttamente, ne' togliendogli gli apparecchi ordinari e necessari per la vita".
 
 
 
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