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Eutanasia, giudice Connecticut: il suicidio assistito rimane illegale
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Articolo di Pietro Yates Moretti
12 luglio 2010 12:36
 
Il Tribunale superiore del Connecticut ha rigettato il ricorso di due medici sulla illegittimità della legge statale che proibisce "l'aiuto a morire".
Il giudice Julia Aurigemma non ha infatti accolto la tesi dei ricorrenti secondo cui il "suicidio assistito" -che permette ai pazienti terminali e in grave sofferenza di ottenere una prescrizione medica di farmaci letali- farebbe parte dell'aiuto medico a morire" vietato dalle leggi dello Stato.
"La legge vuole prevenire esattamente la situazione posta dai ricorrenti -aiutare un paziente terminale, con sofferenze insopportabili, a togliersi la vita- che è precisamente la situazione in cui ci sono maggiori possibilità di aiuto alla morte da parte di medici", ha scritto il giudice nella motivazione.
La causa era stata sostenuta dall'associazione per la legalizzazione dell'eutanasia Compassion and Choices, che attraverso referendum e cause giudiziarie ha già ottenuto la legalizzazione del suicidio medicalmente assistito in tre Stati Usa (Oregon, Washington e Montana).
"Gli atti e la storia legislativa di questa legge mostrano chiaramente che assistere (un paziente) a togliersi la vita, anche se esclusivamente per ragioni umanitarie, è un reato".
Infine, Aurigemma ha citato la dottrina della "immunità sovrana" secondo cui lo Stato è immune da azioni di responsabilità civile per le leggi che emana. Pertanto, ha concluso il giudice, i ricorrenti non possono che adoperarsi affinché il legislatore modifichi o abroghi la legge.
Amaro il commento del paziente al centro del caso, l'ottantaseienne Sheldon Smith, neanche ascoltato dal giudice: "Ho avuto tre anni a disposizione per prendere in considerazione gli effetti del mio cancro e per prepararmi alla morte a causa di questa malattia terminale. Purtroppo sono molto preoccupato per come potrebbe svilupparsi la malattia nelle ultime fasi. Conosco bene il tipo di dolore che puo' causare il cancro addominale, e vorrei che un medico potesse prescrivermi farmaci da poter prendere per avere una morte serena ove il processo di morte divenisse intollerabile. Voglio lasciare questo mondo con la stessa dignità con cui ho vissuto la mia vita".
I legali dei medici hanno già annunciato ricorso, che potrebbe giungere fino alla Corte costituzionale del Connecticut, l'unica autorità che, oltre al legislatore, ha il potere di modificare la legge dello stato.
 
 
 
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