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La Chiesa si presenta come vittima dell'anticlericalismo per legittimare il proprio integralismo
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Articolo di El Pais (editoriale)
22 gennaio 2008 0:00
 
Le gerarchie della Chiesa cattolica diffondono l'idea che in Spagna il rifiuto della religione e l'anticlericalismo si stiano estendendo per opera del Governo. E' un'idea falsa e interessata.
L'abbandono della morale cattolica e' stato un lungo processo in cui, piu' che i governi, hanno pesato fattori come lo sviluppo economico o la penetrazione di modi di vita secolari diffusi gia' molto tempo prima in Europa. Oltre al fatto che la storia della Chiesa in Spagna e' legata agli episodi piu' oscurantisti del passato, remoto e recente: dalla persecuzione di ebrei, moriscos e conversos fino al sostegno al franchismo, senza che finora le gerarchie ne abbiano mai preso le distanze. Confondere il disinteresse sociale per la fede con l''anticlericalismo e' presentare la Chiesa come vittima, per non ammettere la responsabilita' di una gerarchia incapace di riflettere sul suo messaggio per attirare e conservare nuovi fedeli. Il trattamento ricevuto dalla Chiesa in Spagna non solo non giustifica le denunce di persecuzione che alcuni vescovi ripetono regolarmente, ma, al contrario, costituisce motivo di rimprovero al Governo. Il sistema di finanziamento pattuito recentemente dallo Stato abdica al principio secondo cui la Chiesa cattolica deve mantenersi da sola, consolidando un privilegio di discutibile costituzionalita' e d'impossibile generalizzazione ad altre confessioni. D'altra parte, le ripetute visite di membri dell'Esecutivo in Vaticano nel corso di questa legislatura sono state una deferenza discutibile, che si puo' interpretare come debolezza. Soprattutto quando, nello stesso tempo in cui avvenivano, una parte della gerarchia spagnola affrontava argomenti politici con il Governo, non pastorali. O quando il Governo ha rinunciato a portare avanti alcune delle sue promesse elettorali, come l'approvazione di una nuova legge sull'aborto o sull'eutanasia.
L'insistenza nel ventilare una presunta persecuzione non e' innocente. I vescovi spagnoli che stanno dietro a questa strategia pretendono di farla passare come legittima difesa della fede cattolica, quando in realta' altro non e' che una meditata offensiva, condotta dal loro modo ultramondano d'intendere la fede, riguardo ai rapporti della Chiesa con lo Stato. La piega dottrinale introdotta da papa Ratzinger ha dato ai prelati spagnoli una sponda che, tra l'altro, rende bizantina la discussione sull'esistenza di differenze di posizione tra loro e la curia romana. Ratzinger ha fatto sapere che si propone la riconquista cattolica dei paesi del Sud Europa, tra cui la Spagna. E' nel suo diritto se resta all'interno della cornice della liberta' religiosa delineata dalla Costituzione. Fuori da questo quadro, il progetto di Ratzinger e' una riformulazione aggressiva dell'integralismo.
Tratto da El Pais del 21 gennaio 2008 (traduzione di Rosa a Marca)
 
 
 
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