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Canada. Si riaccende il dibattito sull'eutanasia
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Articolo di Katia Moscano
18 settembre 2009 9:55
 
Pochi argomenti suscitano tanti dibattiti quanto l'eutanasia e il suicidio assistito. In Canada il dibattito e' stato un po' sottotono da quando circa un decennio fa la senatrice Liberale Sharon Carstairs cerco' di inserire nell'assistenza sanitaria pubblica il suicidio assistito, ma ultimamente il College of Physicians del Quebec ha steso un rapporto sul tema, e la politica potrebbe cambiare.
La presidente dell'associazione canadese Right to Die, Ruth von Fuchs, ha dichiarato che e' giunto il momento per un cambiamento legislativo, in quanto la popolazione in molte parti del mondo sta invecchiando. "Sempre piu' persone assistono alla morte di familiari tra atroci sofferenze, e tutti ritengono che dovrebbe essere possibile un'altra scelta". Per la Fuchs, l'eutanasia dovrebbe far parte delle cure palliative.
I medici canadesi sono stati tradizionalmente restii a dibattere l'argomento, ma il College ha fatto si' che esperti del campo si incontrassero per discutere sul tema, arrivando alla conclusione che "in alcuni casi l'eutanasia e' appropriata".
Gruppo che pubblichera' a novembre le raccomandazioni per promuovere un intervento del Governo federale sul Codice penale per legalizzare l'eutanasia.
Alex Schadenberg, direttore esecutivo dell'Euthanasia Preventionon Coalition, ritiene "carente" la proposta del College. "Dare conforto non ha niente a che vedere con il desiderio di porre fine alla propria vita".
Schadenberg vorrebbe che sia approvata la legge sull'eutanasia, C-384, presentata dalla parlamentare del Bloc Quebecois Francine Lalonde, sul diritto a morire con dignita'. La legge ha gia' superato la prima lettuta alla House of Commons, ed e' previsto un dibattito a seduta plenaria, sempre che il Parlemento non si sciolga in anticipo.
La legge prevede che i medici, che assistano un malato a morire, non siano accusati di omicidio, sempre che il paziente sia maggiore di 18 anni, capace di intendere e volere, che abbia formalizzato la richiesta almeno dieci giorni prima, e abbia ricevuto tutte le informazioni necessarie.
 
 
 
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Articolo di Katia Moscano
18 settembre 2009 9:55
 
Pochi argomenti suscitano tanti dibattiti quanto l'eutanasia e il suicidio assistito. In Canada il dibattito e' stato un po' sottotono da quando circa un decennio fa la senatrice Liberale Sharon Carstairs cerco' di inserire nell'assistenza sanitaria pubblica il suicidio assistito, ma ultimamente il College of Physicians del Quebec ha steso un rapporto sul tema, e la politica potrebbe cambiare.
La presidente dell'associazione canadese Right to Die, Ruth von Fuchs, ha dichiarato che e' giunto il momento per un cambiamento legislativo, in quanto la popolazione in molte parti del mondo sta invecchiando. "Sempre piu' persone assistono alla morte di familiari tra atroci sofferenze, e tutti ritengono che dovrebbe essere possibile un'altra scelta". Per la Fuchs, l'eutanasia dovrebbe far parte delle cure palliative.
I medici canadesi sono stati tradizionalmente restii a dibattere l'argomento, ma il College ha fatto si' che esperti del campo si incontrassero per discutere sul tema, arrivando alla conclusione che "in alcuni casi l'eutanasia e' appropriata".
Gruppo che pubblichera' a novembre le raccomandazioni per promuovere un intervento del Governo federale sul Codice penale per legalizzare l'eutanasia.
Alex Schadenberg, direttore esecutivo dell'Euthanasia Preventionon Coalition, ritiene "carente" la proposta del College. "Dare conforto non ha niente a che vedere con il desiderio di porre fine alla propria vita".
Schadenberg vorrebbe che sia approvata la legge sull'eutanasia, C-384, presentata dalla parlamentare del Bloc Quebecois Francine Lalonde, sul diritto a morire con dignita'. La legge ha gia' superato la prima lettuta alla House of Commons, ed e' previsto un dibattito a seduta plenaria, sempre che il Parlemento non si sciolga in anticipo.
La legge prevede che i medici, che assistano un malato a morire, non siano accusati di omicidio, sempre che il paziente sia maggiore di 18 anni, capace di intendere e volere, che abbia formalizzato la richiesta almeno dieci giorni prima, e abbia ricevuto tutte le informazioni necessarie.
 
 
 
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