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California. Associazione dell'Oregon offre informazioni sul suicidio assistito
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Articolo di Redazione
21 settembre 2007 0:00
 
Negli ultimi due anni, i sostenitori della legalizzazione del suicidio assistito per i malati terminali sono stati bloccati in Assemblea ed opposti da una coalizione di medici, associazioni per i disabili e gruppi religiosi. Ora, usciranno dai confini della Capitale per offrire assistenza ed informazioni a tutti i malati terminali e le loro famiglie nello Stato.
Il programma ha come obiettivo di sottolineare l'importanza della questione e le difficolta' che le famiglie devono affrontare quando un loro caro e' nella fase terminale della malattia quando non esiste alcuna assistenza a morire. Lo dice Barbara Coombs Lee, presidente di Compassion and Choices, un'associazione dell'Oregon che ha finanziato l'iniziativa.
Il programma prevede l'educazione e la preparazione delle autorita' religiose ed un folto gruppo di volontari per spiegare cio' che significa affrontare una malattia terminale, dalle cure palliative ai medicinali che possono accelerare il processo di morte.
Il progetto e' mirato a persone come Carole Anderson di Escondido. Circa tre mesi fa, il marito, Clad Mitlin, uno scienziato, e' rimasto paralizzato quando improvvisamente la sua malattia (Parkinson) si e' aggravata. Di fronte all'impossibilita' di parlare e a dolori molto intensi, Mitlin ha chiesto di poter morire prima che i sintomi della malattia peggiorassero ulteriormente.
Ma per Anderson, i medici non hanno spiegato bene le opzioni a disposizione del paziente. Per questo, la donna si e' messa alla ricerca di informazioni sulla materia, e ad un certo punto ha pensato di trasferirsi in Oregon, l'unico Stato che permette il suicidio medicalmente assistito. A quel punto e' entrata in contatto con l'associazione Compassion and Choices, che ha fornito informazioni come la possibilita' di ricovero presso un hospice.
Mitlin e' quindi stato trasferito in un hospice, dove ha ricevuto medicinali adeguati per combattere il dolore. Ha poi deciso a quel punto di rifiutare l'alimentazione per lasciarsi morire. Il tutto, sostiene l'associazione, senza quella sofferenza che invece avrebbe dovuto sopportare a casa.
Fra i membri dell'associazione ci sono anche pastori cristiani che da tempo cercano di bilanciare l'errata percezione di una cristianita' monolitica contro la morte assistita.
Secondo numerosi sondaggi, la grande maggioranza dei californiani e' favorevole alla legalizzazione di questo trattamento.
 
 
 
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