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Autodeterminazione e dovere di scelta. Noi, gli animali e la liberta'
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Articolo di Alessandro Gallucci
19 novembre 2010 21:25
 
L’autodeterminazione e’ la capacita’ del singolo di operare scelte indipendenti. Informarsi, conoscere, valutare o -meglio ancora- il diritto ad informarsi, ad avere accesso alla conoscenza e di conseguenza a scegliere liberamente. Presupposti  indispensabili per uno Stato di diritto. Piu’ l’individuo e’ libero e consapevole, piu’ puo’ scegliere coscientemente e meglio per le proprie inclinazioni ed attitudini. Anche in questo modo il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione (1) mantiene un significato attuale e quindi la propria ragion d’essere.
Scegliere per il meglio nel proprio quotidiano, quindi, vuol dire essere padroni della propria vita, ridurre al minimo cio’ che scaramanticamente -e talvolta con buona dose d’ignoranza- viene chiamato destino.
Non e’ sfortuna, per esempio, se siamo incappati in un venditore truffaldino. Conoscendoci e aggiornandoci costantemente, potremmo avvedercene per tempo e meglio orientarci.
Stesso discorso per la salute. Diritto alla salute non solo come diritto di vivere in un ambiente sano (cosa ormai piu’ che chimerica), ma soprattutto come diritto al benessere fisico, psichico e sociale.
Anche nel senso di facolta’ di orientare le proprie scelte per cio' che ci occorre. Scelta libera e consapevole per chi -unico proprietario del proprio corpo- ha diritto di fare, e pretendere di poter fare.
Che cos’e' altrimenti, ad esempio, il testamento biologico, nella sua connotazione piu’ ampia, cioe' far scegliere ad ognuno il proprio destino.
Gli attuali bigotti -come sempre- confondono precetti religiosi con norme di legge e contribuiscono a creare un sottobosco d’illegalita’ diffusa, con scarse garanzie e diritti per gli individui.
L'assurdo e’ che -a ben vedere- quelle scelte che vorremmo compiere liberamente per noi stessi, oggi gia’ le compiamo sulla pelle degli altri. Mi riferisco ai nostri amici animali.
Non si storca il naso di fronte al parallelo tra umano e cane o gatto, perche’ pur essendo specie diverse, sono entrambi senzienti, in grado di provare emozioni, sentimenti e dolore. E’ chiaro che il diritto dell’animale non e’ sempre parificabile a quello dell’umano, ma questo non porta alla la sua non-esistenza. Il diritto come pretesa di qualcosa che ci spetta in quanto viventi, e’ estensibile ad ogni specie animale. Il diritto alla salute e’ uno di questi. L’incapacita’ dell’animale di operare scelte libere e consapevoli non incide sul suo diritto -quale essere senziente- a vivere e morire dignitosamente. Diritto che, per forza di cose, i nostri amici ci delegano, sperando che sia esercitato nel migliore dei modi. Il potere di determinazione sulla vita dei nostri migliori amici, pertanto, e’ una di quelle vicende che fa crescere dentro di noi la consapevolezza del diritto all’autodeterminazione, e che richiede consapevolezza base su cio' che noi scegliamo per loro.
Una riflessione che, lungi dal voler fornire soluzioni facili e a buon mercato o minimizzare delicate scelte di coscienza, vuol dare un piccolissimo contributo, frutto di personale esperienza, per scongiurare che il potere da noi esercitato sui nostri amici possa essere a breve negato a noi stessi.
Una dedica particolare va al mio piccolo amico Junior. Oggi ha chiuso gli occhi per sempre mentre avevo la sua testa tra le mani. Ho scelto io per lui. E cosi' ora ho ancor piu’ chiaro il bisogno -come diritto- di disporre di me stesso.

(1) Art. 3 Costituzione. "E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta’ e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
 
 
 
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