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Aduc e finanziamento pubblico
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Articolo 
5 giugno 2013 12:49
 
Cosi' una domanda di un nostro sostenitore:
Io credo che non dovreste respingere il finanziamento pubblico, caso mai utilizzarlo per scopi dichiarati, per es fondo di riserva per le querele.
Per es Lo stesso dovrebbe fare il M5S e Il Fatto Quotidiano, perchè regalare soldi allo stato? non li merita.
E l'indipendenza non sarebbe in pericolo.
Siate un po' meno perfezionisti e più pratici, dosate gli sforzi.
Certamente vi apprezzo.
Grazie
Virginio, da Milano

E questa la nostra risposta
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la ringraziamo del contributo che ci ha inviato e del consiglio. Non siamo d'accordo con lei. Lo abbiamo sostenuto da decenni (da quando fu introdotto il finanziamento pubblico ai partiti, l'8 per mille alle confessioni religiose e il 4 per mille alle associazioni che ne fanno richiesta): occorre tenere separati controllore e controllato, nello specifico nostro: chi si organizza per garantire una qualche forma di controllo sull'operato pubblico e privato verso i cittadini utenti e consumatori, e chi eroga questi servizi. E bisogna che questa distinzione sia netta e facilmente individuabile da tutti, senza ombra di dubbio.
Non essendo ideologici, non crediamo che esista l'onesta' "a prescindere", ma solo come risultato di un modo di essere dove i ruoli di ognuno siano distinti ed individuabili. Nella nostra piu' che ventennale esistenza abbiamo visto tanti "onesti" passare dall'altra parte, non necessariamente diventando "disonesti", ma anche semplicemente offuscando la propria azione e precisione in virtu' del fatto che si erano seduti ed avevano mangiato al medesimo tavolo delle loro controparti. In Italia, Paese barocco (senza offese allo specifico stile artistico) per istituzioni, diritto, responsabilita' e liberta', e' facile divenire barocchi anche nel diritto. Lo sfascio e lo sfascismo delle nostre istituzioni e del nostro sistema/regime sociale, economico, scientifico e culturale ne sono a tragica testimonianza. In un Paese in cui la certezza del diritto e' solo certezza del potente e delle istituzioni che ad esso sono prone, dichiararsi ed essere altro (fuori dai finanziamenti pubblici nel nostro caso), piu' che nota di merito e' diventata necessita' di vita.
Grazie dell'opportunita'.
 
 
 
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