Nell’ambito dei rimborsi dei voli aerei annullati per coronavirus, dove quasi tutti danno voucher invece che soldi, Alitalia e Volotea, come già fanno altre compagnie,
dopo l’avvio di una procedura da parte dell’Antitrust, per bloccare questa procedura, hanno fatto sapere che il viaggiatore, a scelta può decidere se avere rimborso con voucher o in soldi.
Per i prodotti turistici in generale la norma di recente modificata (1) stabilisce che il voucher vale 18 mesi e dopo può essere preteso il rimborso. Mentre per i voli aerei il periodo, con le stesse condizioni, vale 12 mesi. … Sperando che nel frattempo chi usufruisce di questo prestito a costo zero da parte dei viaggiatori non sia fallito…
Alitalia e Volotea sembra che abbiano deciso di andare oltre. Bene. Speriamo che le procedure preannunciate per i rimborsi non si perdano poi nei meandri della loro ritrosia travestita da burocrazia; le nostre esperienze precedenti, soprattutto con Alitalia, e in periodo non-coronavirus sono purtroppo emblematiche di questa ritrosia, dovendo talvolta anche ricorrere ai giudici per farsi rimborsare il dovuto.
A questo punto la situazione è a macchia di leopardo
Sono tanti i viaggiatori che sono in attesa di avere rimborsi e che hanno a che fare con compagnie che si trincerano dietro le norme. Nel frattempo la Commissione Ue sta per avviare, contro l’Italia e non solo, la procedura d’infrazione presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo: le norme nazionali (anche quelle attuali aggiornate – 1)
sono in contrasto con quelle europee che prevedono che subito, e solo il passeggero, possa decidere se avere il rimborso in soldi o con altri sistemi.
A noi la situazione sembra decisamente pericolosa. E’ sicuro che quando la Corte di Lussemburgo si pronuncerà non potrà fare altro che condannare l’Italia, e la multa la pagheranno tutti i contribuenti.
Nel frattempo tutti i viaggiatori che sono stati costretti a fare credito ad agenzie e vettori aerei non saranno certamente disponibili ad usufruire ancora di questi servizi presso le stesse agenzie e gli stessi vettori. E al momentaneo ossigeno che questi operatori turistici hanno ottenuto trattenendo i soldi dei viaggiatori, a breve è ipotizzabile una caduta di fiducia verso di loro con notevoli strascichi nel futuro.
Siamo quindi in una tipica situazione in cui il governo/legislatore dovrebbe intervenire per appianare la situazione, sì da renderla fruibile da chiunque: dovrebbero cioè modificare la normativa allineandosi alle direttive europee. I primi segnali sono anche quelli di Alitalia (neo-statalizzata) e uno dei maggiori vettori dei cieli italiani (2).
E’ disponibile il governo/legislatore a vedere oltre il naso di alcuni operatori turistici e legiferare per tutti gli italiani?
NOTE
1 - in precedenza era 12 mesi per tutti e se non si usava il voucher non era previsto nessun rimborso.
2-
il primo vettore aereo dei cieli italiani, Ryanair, pur con pastoie burocratiche discutibili, dà già al viaggiatore la libertà di scegliere se voucher o soldi
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