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MUCCA PAZZA E FINE DELL'EMBARGO
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Comunicato 
30 ottobre 1999 0:00
 

LA CARNE BRITANNICA E' SANA PER LA COMMISSIONE EUROPEA MA NON PER ALTRI 47 PAESI NEL MONDO, TRA CUI USA E AUSTRALIA.
NON FIDARSI E' MEGLIO?

Firenze, 30 Ottobre 1999. Per la Commissione Europea le preoccupazioni francesi sono eccessive e i loro dati scientifici allarmisti: la carne britannica non e' pericolosa e puo' essere venduta in tutti i Paesi dell'Ue.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Per capire completamente cosa succede bisogna aspettare il prossimo 3 novembre, data entro cui Bruxelles, Parigi e Londra dovranno cercare di mettersi d'accordo. E su cui abbiamo gia' auspicato la fermezza del presidente Romano Prodi e del commissario David Byrne, a cui e' demandata la tutela della salute dei consumatori.
Ma, qualunque sia la decisione, rimane una situazione anomala e pericolosa per i consumatori: l'importazione di carne britannica e' ancora vietata in 47 Paesi nel mondo -tra cui Usa, Australia e Sud Africa- per timori sulla sua sicurezza sanitaria. E oltre a questi Paesi non secondari, ci sono anche nove ex-colonie britanniche e 10 Paesi che fanno parte del Commonwealth, cioe' Paesi in cui i rapporti con la Gran Bretagna sono abbastanza importanti, con scambi commerciali intensissimi, e dove, prima di decidere misure cosi' drastiche come l'embargo, ci pensano come minimo dieci volte (la Gran Bretagna, in genere, non e' molto gentile verso chi rifiuta la validita' dei suoi standard).
Da quando l'epidemia della mucca pazza e' stata individuata, sono stati 175.761 i casi accertati in 34.916 fattorie. Da gennaio di quest'anno i casi sono stati 1.676. Sicuramente in discesa rispetto al picco di 36.680 del 1992, ma non debellati.
Allora ci domandiamo: perche' rischiare? Le certezze sanitarie della Commissione non sono tali per Paesi importanti come Usa e Australia dove, rispetto alle epidemie sui capi d'allevamentop e anche in generale -vista la natura stessa della colonizzazione storica di quei territori- sembra che se intendano abbastanza. E allora, non ci e' stato sempre detto che prevenire e' meglio che combattere? O forse questo detto non vale quando ci sono di mezzo gli interessi di Stato?
Per questa storia della mucca pazza britannica abbiamo dato anche troppo: non si puo' dimenticare il fatto che l'epidemia si e' sviluppata grazie alla dabbenaggine delle autorita' sanitarie britanniche, che hanno sempre sottovalutata e nascosta l'epidemia che cresceva, e che questa dabbenaggine l'abbiamo pagata tutti noi europei con i contributi della Ue per ogni mucca malata abbattuta.
A questo punto si sta creando una cesura tra autorita' europea e consumatori, dove la prima sembra non mostrare particolare attenzione alla salute dei secondi. Prepariamoci, percio', al "fai da te" scientifico e, forse, anche un po' noioso, ma ne vale la pena, perche' il danno non sarebbe un banale mal di pancia immediato, ma la malattia e la morte dopo anni ed anni di incubazione del virus nell'organismo umano: controllare con estrema attenzione la provenienza delle carni che mangiamo e a segnalare, nel modo piu' pubblico possibile, li' dove potrebbe annidarsi il pericolo albionico.
 
 
 
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