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Governo. Recovery Fund: il rischio è che non riusciremo a impegnare e spendere i 209 miliardi
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Comunicato di Primo Mastrantoni
17 novembre 2020 10:20
 
  Il rischio concreto è che non riusciremo ad avere e a spendere i 209 miliardi del Recovery Fund (Next Generation EU), dei quali 81 a fondo perduto, cioè senza obbligo di restituzione.

C'è un vincolo per usufruire dei 209 miliardi: presentare i progetti e, finora, di progetti concreti non se ne è vista l'ombra.
Dopo le linee programmatiche del giugno scorso, con la passerella a villa Pamphili a Roma e l'elenco della spesa per i titoli di 557 progetti, ora siamo al dunque: la Commissione europea agli Affari economici vuole progetti concreti per finanziarli.
Il Governo li ha? No.

La preoccupazione è tale che la Commissione europea ha pubblicato un documento che invita il Governo a predisporre un insieme limitato di progetti, che risponda a priorità strategiche e assorba il grosso delle risorse. Per raggiungere questo obiettivo, ricorda la nota europea, occorre una cabina di regia politica che sia accentrata e funga da contraltare rispetto alla cabina di regia della Commissione europea. La cabina di regia italiana dovrebbe avere poteri decisionali e una struttura tecnica adeguata.

Fatto tutto questo dal Governo? No.

Il rischio concreto è che il Governo si ritroverà a dover chiedere finanziamenti comunitari per spese correnti e non di investimento, il che troverà l'avversione dei paesi comunitari.
Sentiremo, allora, le critiche dei nostri sovranisti alla cattiva Europa, che ci vuole negare l'aiuto richiesto. 
E' che i soldi arriveranno a presentazione di progetti concreti, non prima. 

La tradizione italiota di non saper utilizzare i fondi comunitari è nota: negli ultimi 6 anni l'Italia ha utilizzato solo il 30% dei fondi strutturali messi a disposizione dalla Ue.

Abbiamo il "vago" presentimento che rivedremo il film della incapacità di spesa, perchè i 209 miliardi dovranno essere impegnati in 6 anni. Altrimenti, rimarranno a Bruxelles.
 

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