Tra le nuove disposizioni relative alla mobilità individuale spicca la possibilità di andare a visitare, con tutte le precauzioni sanitarie del caso, i congiunti.
Una espressione – congiunti – che ha creato diverse perplessità e che qualcuno pensa che la norma, la giurisprudenza e le faq del ministero dell’Interno possano aver risolto.
Questa la faq ministeriale:
“L’ambito cui può riferirsi la dizione “congiunti” può indirettamente ricavarsi, sistematicamente, dalle norme sulla parentela e affinità, nonché dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile.
Alla luce di questi riferimenti, deve ritenersi che i “congiunti” cui fa riferimento il DPCM ricomprendano: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”.
Che fa il cittadino, a chi deve dare ascolto? Al suo affetto "
stabile" o un qualche testo che si rincorre con una altro e che entra in un intimo che non può trovare espressione di norma, di legge, di giurisprudenza (per quanto sia autorevole la Cassazione citata nella circolare interpretativa ad hoc) o di faq?
Di questo si parla alla trasmissione
Mi Manda Rai Tre in onda dalle ore 10 di lunedì 4 maggio. Con la conduzione di Salvo Sottile, in collegamento videoconferenza da Firenze,
per Aduc ci sarà l’avv. Laura Cecchini. Con risposte a domande da parte del pubblico ed interlocuzione con altri invitati, politici ed esperti.